Ancora una evasione da un carcere italiano. Questa volta a far perdere le tracce è stato un ergastolano. Sono in corso le ricerche per rintracciarlo.
Ennesima fuga da un carcere italiano. Nella serata del 24 febbraio è stata annunciata l’evasione di un 39enne, condannato all’ergastolo per omicidio, violazioni delle leggi sulle armi e altri reati. Come riportato da TgCom24, il boss della mala foggiana è riuscito a far perdere le sue tracce dalla struttura penitenziaria di Nuoro dove stava scontando la sua pena in regime di alta sicurezza.
Stando alle prime informazioni, il 39enne è riuscito a scavalcare il muro di cinta grazie ad alcune lenzuola annodate. L’allarme è scattato immediato e attualmente sono in corso le ricerche per rintracciarlo. Gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo su quanto successo e gli inquirenti stanno provando a capire se Marco Raduano, elemento di spicco del clan dei Montanari, è stato aiutato da dentro o da fuori in questa fuga.
La fuga, come detto in precedenza, è avvenuta dal carcere di Nuoro e il sindacato autonomo polizia penitenziaria sardo ha lanciato un chiaro allarme. “Abbiamo 4 istituti che costudiscono detenuti appartenenti ai vertici della criminalità organizzata e tutti sono in grande difficoltà per la carenza organica – ha spiegato il segretario Luca Fais – riteniamo indispensabile che vi sia una congrua integrazione organica per prevenire questi episodi“.
E il numero uno del Sappe, Donato Capece, ha tenuto a rimarcare che “questa fuga è colpa dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carcere. Il sistema penitenziario si sta sempre sgretolando. La politica non si è mai interessata e serve un cambio di passo in questo senso“.
La fuga dell’ergastolano ha portato le forze dell’ordine ad iniziare le ricerche in tutta la provincia di Nuoro per provare a rintracciarlo. Gli inquirenti stanno cercando di verificare eventuali contatti con l’esterno da parte del detenuto in fuga per provare a ricostruire meglio la dinamica di quanto successo.
Una vicenda che ha sicuramente diversi punti da chiarire e per questo motivo, almeno per ora, gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo sulla vicenda.