Il popolare giornalista e conduttore televisivo ricorda in esclusiva a Notizie.com Maurizio Costanzo: “L’ho sentito pochi giorni fa, non voleva che andassi in Ucraina”
L’improvvisa morte di Maurizio Costanzo ha sconvolto i personaggi dello spettacolo e i giornalisti televisivi. Costanzo, che ha firmato decine di programmi, è stato un maestro per un’intera generazione di giornalisti. Massimo Giletti, attuale conduttore di Non è l’Arena su La7, ricorda Costanzo come un “maestro della televisione” e ai microfoni di Notizie.com lascia suo commovente pensiero sul giornalista romano, scomparso ad 84 anni.
“Maurizio Costanzo è stato il padre di tante persone nel panorama del mondo dello spettacolo. E’ stato il genitore di tanti figli – conferma Giletti in esclusiva ai nostri microfoni – la gran parte dei volti noti che oggi noi vediamo in televisione, anche nomi conosciuti, li ha lanciati lui. Li ha scoperti lui. Ha questo grande merito”.
Giletti ricorda la grande capacità di Maurizio Costanzo di entrare nel cuore e nelle case della gente, con programmi sempre innovativi e diversi. Dal talk show al programma di attualità, dalla cultura, al gossip, fino ai programmi di intrattenimento domenicali (a lui si deve il boom di Buona domenica, oltre a Maurizio Costanzo Show, il suo programma più longevo): “Era uno che la televisione la faceva non dalla sua torre d’avorio ma si calava continuamente nella realtà. Dal basso verso l’alto”. I rapporti tra i due erano stretti. Giletti e Costanzo amavano parlare e commentare i fatti di cronaca e le trasmissioni televisive più note. “Ci parlavamo ogni tanto; l’ultima volta è stata una quindicina di gironi fa. Non voleva che andassi in Ucraina. Mi diceva: i conduttori devono restare in studio”.
Giletti svela una preoccupazione che attanagliava Costanzo: “Era preoccupato delle mie inchieste sulla mafia. Avendo lui subito un attentato di Mafia si era ripromesso che non se ne sarebbe più occupato. Ed era in pensiero. Lo preoccupava l’idea che qualcuno potesse riservarmi lo stesso trattamento”.
La promessa di non occuparsi più di inchieste legate alla mafia, era stata fatta alla moglie: Maria De Filippi, con la quale era sposato dal 1995. “Era la sua più grande paura. Quel giorno era con lei ed aveva il timore che una sua inchiesta potesse nuocere su di lei”. Giletti chiude con un ricordo personale, “legato sempre a quell’attentato. Le uniche immagini televisive di quel giorno le ho girate io. Ero lì, ed ho testimoniato tutto quello che accadde sotto la sua abitazione”.
Intervista a cura di Luigia Luciani