Lunga intervista a ‘La Repubblica’ per Stefano Bonaccini. Il governatore dell’Emilia Romagna: “Condanno il silenzio su quanto avvenuto a Firenze”.
Giorni decisivi in casa Pd. Nella giornata di domenica gli iscritti saranno chiamati a votare per eleggere il nuovo segretario e la sfida è tra Bonaccini e Schlein. Il primo, almeno stando ai sondaggi, è il grande favorito e il governatore dell’Emilia Romagna è stato protagonista di una intervista a La Repubblica.
Il candidato alla segreteria dem ha affrontato diversi argomenti e tra questi anche l’aggressione avvenuta all’esterno di un liceo di Firenze a dei studenti: “Per prima cosa voglio condannare il silenzio della politica. Poi non condivido le parole del ministro Valditara. Quella linea non passerà. Se davanti a quanto successo, il problema è la lettera, allora lui è fuori posto. Noi staremo sempre dalla parte della preside e anche degli studenti“.
In questa intervista il presidente Bonaccini si è soffermato anche sul governo Meloni. “Il mio voto è 4 – ha detto il governatore – dovevano cancellare le accise sulla benzina e sono aumentate, dovevano risolvere il problema del Superbonus ed è successo il contrario. Gli sbarchi sono aumentati e allora se la sono presa con Ong ed Europa“.
E sul premier il governatore Bonaccini non ha dubbi: “Io e le abbiamo una visione completamente differente anche perché veniamo da due storie completamente diverse. Vincere le elezioni significa che gli italiani l’hanno ritenuta più capace, ma questo non significa assolutamente governare bene“.
Bonaccini è sicuramente il grande favorito per il ruolo di segretario del Partito Democratico. I sondaggi, come detto in precedenza, lo danno come futuro leader del Nazareno, ma la certezza la si avrà solamente domenica subito dopo il voto. In questa intervista il governatore dell’Emilia Romagna ha anche parlato di questo appuntamento cruciale per i dem ribadendo che da parte sua c’è intenzione, in caso di vittoria, di aprire un dialogo con gli altri candidati.
L’obiettivo è quello di dare vita ad un partito molto più unito in vista del prossimi appuntamenti elettorali, che si candidano ad essere fondamentali per la ripartenza dei dem dopo un periodo non assolutamente semplice per diversi motivi.