Per il celebre conduttore è stata allestita quest’oggi la camera ardente in Campidoglio, Sangiuliano: “Ha lasciato un segno importante”
Ieri la notizia della sua scomparsa: all’età di 84 anni è venuto a mancare all’effetto dei suoi cari il giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore Maurizio Costanzo. Uno dei pilastri della televisione italiana che è entrato nelle case di tutti, portando informazione e facendo emergere volti che oggi sono tra i più apprezzati dei palinsesti. Tante le dimostrazioni di stima ed affetto che da ieri inondando i social, con messaggi arrivati dal mondo dello spettacolo, ma anche dalla politica, dello sport e dagli stessi telespettatori.
Questa mattina è stata allestita la camera ardente in Campidoglio per chiunque volesse dare un ultimo saluto a Maurizio Costanzo. I funerali solenni invece, disposti dal ministero della Cultura, si terranno lunedì 27 febbraio alle 15.00 presso la Chiesa degli Artisti. Tra coloro che questa mattina si sono recati in Campidoglio anche lo stesso Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha ricordato, all’uscita dalla camera ardente, il conduttore con i media presenti.
“Ho un ricordo molto particolare – esordisce il Ministro Sangiuliano parlando del celebre volto tv – stavo scrivendo la biografia di Giuseppe Prezzolini e mi sono imbattuto in un episodio: quando Costanzo era direttore de L’Occhio polemizzò con Prezzolini perché gli rimproverò la decisione di portare il suo archivio in Svizzera e donarlo all’archivio cantonale di Lugano; Costanzo giustamente chiedeva perché questo archivio, in cui c’è un pezzo di cultura italiana, i carteggi di Papini, Benedetto Croce, con Amendola e tanti personaggi del ‘900, dovesse finire agli svizzeri. E Prezzolini motivò questa decisione dicendo che in Italia le abbandonano queste cose, mentre in Svizzzera le curano. Comunque… andai da Costanzo e mi feci raccontare nel dettaglio questo episodio e lui, molto divertito, mi disse che dopo la polemica diventò amico di Prezzolini. Quindi ho questo ricordo particolare legato alla dettagliata ricerca storia. Poi, in tempi più recenti, quando è nato Tg2 Post, gli telefonai per chiedergli le sue impressioni, lui me le disse e mi diede dei consigli affettuosi e amichevoli su come migliorare il prodotto; l’ho apprezzato molto perché era un maestro di televisione“.
Il Ministro poi chiosa: “Credo abbia lasciato un segno importante nel giornalismo e nella televisione italiana e, anche per questo, con Palazzo Chigi abbiamo deciso di proclamare i funerali solenni“.