Il 26 febbraio sono in programma le primarie del Pd. Per il voto è tutto pronto, ma nel partito inizia ad esserci una grande paura. Ecco quale.
Il grande giorno per il Pd è ormai alle porte. Nella giornata di domenica 26 febbraio si apriranno le porte dei gazebo per eleggere il nuovo segretario. Come ben sappiamo, la sfida è tra Bonaccini e Schlein, ma il rischio è che a vincere sia il terzo candidato: l’astensione. E per questo motivo al Nazareno iniziano ad esserci i timori di un flop.
Secondo quanto riferito da La Stampa, il meteo avverso potrebbe essere il vero nemico del Pd in questa domenica. Il timore in casa dem è quella di una scarsa affluenza proprio per il maltempo che nella giornata di domani si dovrebbe abbattere su tutta Italia. In realtà il trend di un calo per il Partito Democratico si sta registrando da diversi anni. Nel 2019, per esempio, a votare sono andati un milione e seicentomila iscritti, dimezzando il dato di qualche anno prima quando per eleggere Veltroni segretario ai gazebo si erano presentati più di tre milioni di elettori.
Proprio per questo motivo il Pd si è posto un chiaro obiettivo in questa domenica: raggiungere almeno un milione di votanti. Un dato che sembra soddisfare Bonaccini, il grande favorito in queste primarie. Dall’altra parte la Schlein si augura di un numero molto più alto per cercare di ribaltare la situazione.
Non sarà semplice per lei riuscire a vincere questa tornata elettorale. Gli ultimi sondaggi registravano il vantaggio di Bonaccini di quasi 20 punti percentuali. Una situazione che sembra ipotizzare una vittoria scontata per il governatore dell’Emilia-Romagna. Ma il maltempo e il rischio di astensione potrebbe svolgere un ruolo decisivo in questa elezione.
In attesa di capire chi sarà il nuovo segretario, queste sono le ultime ore da leader del Pd di Enrico Letta. “Da lunedì tornerò alla mia vita di sempre – ha detto l’ex premier subito dopo aver incontrato l’ambasciatore ucraino in Italia – ho voluto compiere questo mio ultimo gesto da numero uno del Partito Democratico per ribadire la nostra linea“.