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Economia

Assegno Unico, nel 2023 cambia tutto: ecco nuove regole e nuovi importi

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Mauro Simoncelli

Dopo essere state approvate nella  nuova Legge di bilancio, ecco le novità sull’Assegno unico universale, che dal mese di febbraio ha subito rivalutazioni importanti

L’assegno unico universale per le  famiglie con figli, in vigore da marzo 2022 (in vigore quindi  fino al 28 febbraio 2023), è stato potenziato dopo il varo della nuova legge di bilancio 2023, pubblicata in Gazzetta il 29 dicembre 2022. Sono cambiati non solo gli importi, ora rivalutati in base al reddito, ma anche le soglie d’ingresso per poterlo presentare.

Sono in arrivo i nuovi assegni unici universali – Notizie.com –

Bisogna ricordare però di presentare il nuovo Isee entro il 28 febbraio, in base al quale verranno calcolati i nuovi importi per la rivalutazione, altrimenti resteranno in vigore i precedenti regimi validi fino al 31 dicembre 2022.

Assegno unico rivalutato

In questi giorni non si parla d’altro che di aumento dell’assegno unico, visto l’imminente pagamento di febbraio dopo quello regolarmente accreditato a tutti di gennaio. Questo perché, con il varo a fine dicembre della nuova legge di bilancio da parte del governo Meloni, l’assegno unico universale avrebbe beneficiato di una rivalutazione in base alla presentazione dell’Isee in base al quale vengono effettivamente calcolati i nuovi  importi. Ora, come tutti gli anni, l’Inps aspetta il mese di marzo per mandare a regime i cambiamenti decisi in sede di legge di bilancio, fermo restando poi calcolare, se necessario, gli arretrati spettanti. Ma il problema è che a qualcuno l’assegno è arrivato addirittura inferiore a quello di gennaio, creando anche del malumore, vediamo di capire il perché.

L’importo dei nuovi assegni unici in questo 2023 è diverso – Notizie.com –

“l’Isee in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua a essere utilizzato per la determinazione degli importi dell’assegno unico e universale relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023”, questo il testo della circolare emessa dall’Inps il 19 gennaio scorso che spiegava come i nuovi importi del 2023 in pratica fossero ancora…come i vecchi. Però a qualcuno sono arrivati addirittura ribassati creando quindi un certo allarme tra le famiglie. Ma c’è una spiegazione: differentemente da come era stato annunciato, l’Inps per il calcolo dell’assegno unico di febbraio ha utilizzato l’Isee 2023 anziché il 2022, riducendone così l’importo a coloro che hanno beneficiato di un miglioramento della condizione economica nell’ultimo periodo.

Una riduzione che in alcuni casi ha annullato totalmente l’effetto positivo di rivalutazione e le nuove maggiorazioni, in altri, soprattutto dove l’aumento dell’Isee c’è stato, ma non particolarmente importante, l’ha solamente limitato. A ciò si somma il fatto che, differentemente da come era stato annunciato a febbraio, non sono stati accreditati gli arretrati rilativi a gennaio, che avrebbero di certo contribuito a rendere più pesante la rata di questo mese.

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Mauro Simoncelli