Una giovane cameriera racconta la sua esperienza all’interno del ristorante per cui lavora e non nasconde la sua frustrazione.
“Si scrive sacrifici ma si legge schiavitù” sono queste le parole di Alberto un ragazzo di 25 anni di Falconaro che laureato in Scienze Politiche, da oltre dieci anni lavora in alcune stagioni come cameriere e porta avanti tre servizi al giorno in un hotel servendo colazione, pranzo e cena. Per un totale di dodici ore al giorno, sette giorni su sette. Compenso 1800 euro al mese.
Dei turni davvero massacranti i suoi che non nasconde il fatto di sentirsi davvero molto stanco per il tipo di lavoro che da anni porta avanti e che per via di quanto detto poco prima non lascia davvero moltissimo tempo per potersi riposare, anche solo un pò.
“Sono 86 ore settimanali senza mai un giorno libero. Al massimo mi avrebbe concesso un servizio libero. Così non si può lavorare” confessa il giovane che certamente si fa portavoce di moltissime persone che in giro per l’Italia e non solo si trovano nelle sue stesse condizioni.
Insomma è una vera e propria protesta quella che si continua ad alzare da parte dei giovani che anche solo in alcuni periodo dell’anno decidono di dedicarsi a questo lavoro per potere guadagnare qualche cosa in più.
Da una parte infatti, ci sono gli imprenditore che pensano che i giovani non vogliano lavorare in questo settore perchè considerato troppo faticoso e dall’altro i giovani che non possono fare a meno di lamentarsi per i turni che sono massacranti e che non hanno una paga economica adeguata.
“Sono dieci anni che faccio il cameriere stagionale e ho lavorato anche all’estero. Solo qui siamo trattati in questo modo. Sono stato a lavorare a Formentera intanto non si fanno più di otto-nove ore al giorno. Ti danno vitto e alloggio, giorno libero e una paga più alta. Purtroppo si parla tanto di competenze che fanno la differenza, ma non è proprio così – incalza il giovane – ho dieci anni di esperienza sul campo, conosco tre lingue, sono diplomato all’alberghiero di Senigallia. E in giro trovo solo offerte tra i millecinque-milleseicento euro. Quella da 1.800 è stata la più alta. Ma non è così che dovrebbe andare” cosi ha poi continuato Alberto che da anni si trova ad avere a che fare con lo stesso problema.
Situazione che non sembra essere molto diversa nemmeno nei ristoranti stellati o comunque di un certo livello, sempre lui confessa: “Ho lavorato anche in un noto ristorante stellato della regione, la proposta era di 4 giorni a settimana per 1.000 euro di stipendio. Il problema, però, è che poi il titolare mi chiamava tutti i giorni sempre per la stessa paga”.