Concentrandosi principalmente sulla sanità del Lazio, il Sindacato ha calcolato che questa regione è la terza a livello nazionale che ha i contratti non assegnati o gli abbandoni per quanto riguarda le scuole di specializzazione: quindi per essere ancora più chiari i medici scarseggiano sempre di più e il rischio è che andando avanti le cose potrebbero peggiorare in modo esponenziale.
“Dove hai un ingresso metropolitano con un organico periferico è difficile rispondere alle esigenze” afferma Giulio Maria Ricciuto, presidente del Simeu del Lazio e aggiunge: “C’è il serio rischio che a breve non si riuscirà a garantire il servizio h24 e questo per diverse ragioni: i medici non bastano e quelli che ci sono, in molti, hanno intrapreso la fuga”.
Medici in fuga nella Regione Lazio: i numeri preoccupano moltissimo
Proprio questo è l’allarme lanciato in particolare dal Sindacato Anaao che ha fatto notate come nella Regione Lazio, siano sempre di più i medici che decidono di abbandonare i reparti e pronto soccorso, senza tenere conto del fatto che in moltissimi si ritirano già dalla scuola di specializzazione.
Secondo quanto riporta il Messaggero, un esempio importante è quello dell’Ospedale Grassi di Ostia, cosi come al Casilino e al San Giovanni e allo stesso modo per il San Camillo: “Mediamente nel reparto Dea di I livello dovrebbero esserci tra i 23 e i 25 medici”, conferma Ricciuto e ancora: “Al Grassi sono operativi la metà e questi girano ovviamente anche su notturni con turni che dalle 38 ore settimanali vengono portati a 48 ore. Certo, gli straordinari vengono pagati ma il servizio di notte non può poi essere coperto da tutti: c’è il medico con problemi di salute ad esempio che viene impiegato solo di giorno”:
Insomma una situazione davvero grave e incresciosa alla quale si aggiunge anche quella che riguarda le scuole di specializzazione, pare infatti che il Lazio è infatti la terza regione dopo Lombardia e Veneto, dove i posti messi a bando nei concorsi non vengono assegnati, con i vincitori che molto spesso preferiscono anche andarsene all’estero.
Dal 2020 a oggi, sempre il Sindaco Anaao, ha confermato come in Italia siano andati in fumo circa 559 contratti, il 14 per cento del totale tra abbandonati e non assegnati.