Il maltempo si è abbattuto sulla regione provocando non pochi danni. Tanto è vero che sono state, a dir poco numerose, le chiamate che sono state effettuate da parte della popolazione ai numeri di emergenza
Purtroppo il maltempo torna ad essere protagonista nel nostro Paese. A quanto pare in una regione in particolare dove sono stati recati non pochi danni. Ci stiamo riferendo al Friuli Venezia Giulia dove, a partire dalle ore 23 di ieri sera fino alle 8 di questa mattina, sono state numerosissime le chiamate di emergenza. Secondo quanto riportano alcune fonti locali pare che ce ne sono state almeno 30 chiamate alla Nue112. In particolar modo per richieste di soccorso tecnico.
A quanto pare, per via del forte vento, molti alberi e pali sono cadute per le strade provocando non pochi danni. Non è finita qui visto che ci sono tettoie e recinzioni crollate, gru, impalcature, imposte e grondaie pericolanti. Per non parlare di alcune barriere new jersey e transenne rovesciate come se fosse davvero nulla. Ed anche numerosi cassonetti vaganti che si sono ritrovati per strada per via del forte vento. Cittadini che sono stati invitati a non uscire dalle proprie abitazioni per nessun motivo al mondo.
A quanto pare sono state ben tredici le chiamate che sono state effettuate direttamente dall’ex provincia di Gorizia (Monfalcone, Farra d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo, Selz di Ronchi dei Legionari, San Martino del Carso di Sagrado, Gorizia). Le stesse che, successivamente, sono passate alla sala operativa dei Vigili del fuoco di Gorizia. Stesso discorso vale anche per le chiamate provenienti dalla ex provincia di Trieste (Trieste, Sistiana, Basovizza), passate alla sala operativa dei Vigili del fuoco Trieste.
Quattro chiamate, infine, provenienti dalla ex provincia di Udine (Paludo di Latisana, Lignano Sabbiadoro, San Odorico al Tagliamento di Flaibano, Bicinicco), passate alla sala operativa dei Vigili del fuoco di Udine. Nel frattempo la situazione pare che si sia un po’ calmata, ma la preoccupazione per gli abitanti resta eccome. Nel frattempo i sindaci delle città in questione, direttamente dai loro account social (come riportato in precedenza), invitano i concittadini a rimanere a casa.