Rugby: invalida un placcaggio di gioco, ottiene il risarcimento

Una sentenza storica per lo sport: un’ atleta rimasta vittima di un placcaggio giudicato troppo duro da parte di un’avversaria è stata risarcita con 10 milioni di sterline

Una storia di sport dura da digerire quella accaduta sei anni fa in Inghilterra, patria di quello sport che fa del rispetto e del fair-play le regole base, ma che in quell’occasione forse è andato oltre. Un giudice ha riconosciuto alla giocatrice di rugby amatoriale femminile delle serie NC2 (la quinta e ultima divisione in Inghilterra), allora 28enne, di aver subito un placcaggio oltre il regolamento da un’ avversaria che l’ha paralizzata dal bacino in giù, con una sentenza che apre scenari importanti.

Una sentenza storica per il mondo dello sport – Notizie.com –

Una condanna per lesioni personali colpose inedita e destinata a costituire un precedente nel mondo non solo femminile dello sport amatoriale che, nel caso del rugby, conta oltre un milione e mezzo di tesserati fra maschi e femmine.

Un placcaggio troppo duro considerato violento e volontario

Il rugby è lo sport di contatto tra i più duri che si possono praticare, è facile vedere uscire dal campo  qualche giocatore sanguinante, ma per fortuna è raramente successo di assistere a incidenti gravi per gli stessi giocatori. Uno sport basato sul rispetto delle regole e dell’avversario proprio perché i tanti contatti di gioco possibili possono, se portati senza la dovuta attenzione, arrecare anche danni all’avversario. Però, la sentenza che arriva dall’Inghilterra, patria di questo nobile sport dove per popolarità e passione non ha nulla da invidiare al calcio, è destinata a cambiare per sempre le carte in tavola.

Sei anni fa, Dani Czernuszka, giocatrice  della squadra delle Sirens del club Rams di Reading, militante nel campionato di quinta divisione inglese, all’epoca ventottenne, stava raccogliendo l’ovale a terra, quando l’avversaria Natasha King, delle Bracknell Ladies, si legge “ha usato tutto il suo peso per schiacciare verso il terreno la testa e la schiena della giocatrice”, provocandole una paralisi totale degli arti inferiori. La King negò subito l’intenzionalità del placcaggio e l’arbitro lo giudicò tra l’altro un placcaggio regolare. Ma oggi tutta questa valutazione è stata ribaltata, introducendo quel concetto di “placcaggio pericoloso”, che ha portato il giudice Martin Spencer dell’Alta Corte inglese a decretare 10 milioni di sterline come risarcimento danni per la sfortunata ragazza.

Un placcaggio troppo duro condanna una giocatrice alla sedia a rotelle – Notizie.com –

La motivazione della sentenza

Una sentenza che ribalta completamente il senso del gioco e che condanna la colpevole del placcaggio per non aver usato le dovute cautele nel portare una delle più classiche azioni di gioco di uno sport che si basa sul cercare di fermare l’avversario lanciato con la palla ovale in mano. Anche se tutte le giocatrici di qualsiasi livello hanno una copertura assicurativa, che tra l’altro ha permesso in questi anni alla Czernuska di andare a vivere in una casa completamente attrezzata per l’utilizzo delle strutture per la disabilità.

La donna si è  sempre battuta perché venisse riconosciuto che l’azione che le era costata l’uso delle gambe non era un banale placcaggio dalle gravi conseguenze da mettere sia pure remotamente in conto se si pratica uno sport di contatto come il rugby, ma di azione portata in modo inappropriato aggressivo e intimidatorio da parte dell’avversaria: “Sono grata per questa sentenza perché fa chiarezza sulle bugie dette su ciò che è accaduto in campo. Lo sport mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e non accuso il gioco del rugby per questa vicenda, ma resto delusa per il comportamento scorretto dell’avversaria, dei suoi allenatori e dell’arbitro”, ha dichiarato la ragazza dopo la sentenza.

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