Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro (nel governo Monti), fa alcune dichiarazioni che non fanno affatto piacere. Specialmente ai giovani e per quanto riguarda la questione “casa”
Non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere, ma quanto Elsa Fornero fa qualche dichiarazioni le polemiche non tardano ad arrivare. Ed a dire il vero ci sono state proprio nelle ultime ore. Le parole dell’ex ministro del Lavoro, che fa una critica aperta al Superbonus. non sono affatto passate inosservate. Lo ha fatto rilasciando una intervista al quotidiano “La Stampa“. In questa occasione ha denunciato che l’incentivo per efficientare gli edifici si è rivelato troppo costoso per lo Stato. Non solo: che a beneficiarne sono stati i benestanti invece che i poveri.
Per lei il Superbonus era nato per sostenere la ripresa economica del nostro Paese. In particolar modo puntando sul settore dell’edilizia. Il tasso di proprietà (pari al 73%) è superiore rispetto a quello della Germania e della Francia. Tenendo presente anche che, il nostro Paese, è quello in cui il trattamento fiscale sulla casa è tra i più generosi. Non solo: per l’ex ministro ci troviamo dinanzi ad uno “squilibrio generazionale” visto che la proprietà “è molto elevata tra le classi di età anziane” e “molto meno tra quelle giovani“.Confermando anche che hanno abitazioni di dimensioni “eccessive” rispetto ai loro bisogni.
In merito alla posizione dei giovani ha fatto sapere: “Sono sempre meno numerosi e con prospettive occupazionali risicate“. Dichiarazioni che hanno fatto venire più di qualche dubbio e, successivamente, creato grandi polemiche. Perché nominare l’alto tasso di proprietà del nostro Paese? E soprattutto porsi delle domande sul futuro delle case che finiranno in eredità ai giovani?
Proprio negli ultimi giorni, nel corso del programma “Di Martedì” ci ha tenuto a fare una precisazione in merito al suo pensiero. In particolar modo sulla casa considerata come una ricchezza per gli italiani: “Avremmo dovuto fissare un livello più grande. Ma quello era: ‘tassiamo i ricchi per cercare di tenere qualcosa su chi ha di meno’“.