Maurizio Costanzo non ha mai nascosto di non essere credente, eppure prima di morire a recitato un Ave Maria: il racconto del suo amico Giorgio.
Nella giornata di ieri si sono svolti i funerali del presentatore e giornalista Maurizio Costanzo, morto nella giornata di Venerdì nella clinica ai Parioli in cui si trovava da un mese e dove poco prima si era sottoposto ad una operazione di routine per togliere dei polipi.
A raccontare gli ultimi giorni è stato il suo amico Giorgio Assumma, i due erano migliori amici da 50 anni: avvocato e confidente del conduttore erano uniti da una bene profondo cominciato nel 1973 quando si conobbero: “Maurizio mi chiese: “Secondo te, quando si va all’altro mondo, di là che succede?” Risposi: “Non lo so, però si va a stare meglio”. “E potrò avere un televisore?”. “Non credo”. “Sai che noia allora”. “Ma no, vivrai nella pace del Signore”. Vabbè, allora facciamo che chi arriva primo aspetta l’altro“.
Nella sua lunga intervista per il Corriere della Sera, ha anche parlato di come il giornalista, nella cameretta della clinica Paideia, da ateo abbia deciso di recitare un’Ave Maria insieme a lui che invece è sempre stato un cattolico. Un ricordo che certamente non potrà mai più dimenticare.
“Gli ho telefonato in clinica. Maurizio stava molto meglio, aveva superato bene il piccolo intervento, una sciocchezza, nessuno di noi era preparato al peggio. Era di ottimo umore, abbiamo parlato di lavoro, di una nuova sceneggiatura per il cinema, di un contratto per la tv. Mi ha salutato così: “Ci vediamo presto, tanto non questa, ma la prossima settimana esco”. E invece una polmonite se l’è portato via. Il giorno dopo è morto. Era il mio unico vero amico. Adesso con chi parlerò?” sono queste alcune delle parole di Giorgio Assumma, rilasciate per il Corriere della Sera, avvocato e amico del conduttore.
I due erano migliori amici da oltre 50 anni, a legarli non solo l’affetto ma anche un vero rapporto di complicità che li portava a parlare di qualsiasi cosa anche dal punto di vista lavorativo e professionale: al Teatro Parioli, durante le puntate del Maurizio Costanzo Show ci stava sempre una poltrona prenotata per Assumma in prima fila.
“Se ci sei tu io mi sento più tranquillo” gli diceva il conduttore e forse le sue parole erano oltre più che profetiche, visto che come ha rivelato lo stesso Assumma, l’unica volta che mancò ad una sua puntata, fu proprio il giorno dell’attentato in via Fauro: “Da allora Maurizio mi fece promettere che non avrei più perso una puntata”. Insomma un rapporto simbiotico che certamente nemmeno la morte riuscirà in nessun modo a spezzare e di questo anche lo stesso Giorgio Assumma è sicuro.