E’ la musica più in voga al momento nel mondo tra i millenial, ma forse in pochi sanno che le radici di questa nuova tendenza di raccontare uno stato d’animo, originaria degli Stati Uniti, ora spopola in Sudamerica
Trap Music. Trap House. Trapping. In Italia questo genere ha iniziato a spopolare relativamente da poco tempo, ma in realtà affonda le sue radici nell’America della fine degli anni ’90, nelle case abbandonate, luoghi di spaccio, le trap house, e nel consumo di droghe, trapping nello slang americano. Ed è in questo contesto che inizialmente è nata la trap, prima simbolo di un luogo fisico degradato e malfamato e solo successivamente esplosione di note antisistema e controcorrente.
Ma negli ultimi anni la vera esplosione l’ha avuta la trap sudamericana e in particolare quella proveniente dall’Argentina, che sta attraversando un vero e proprio momento d’oro. Artisti come Paulo Londra, Duki, Ecko, Khea, Neo Pistea o Cazzu sono i rappresentanti più in vista di questo filone, e i loro brani sono già inni di una generazione esplosiva che comprende tutte le classi sociali, onnipresenti su tutte le piattaforme di streaming.
Quante volte al giorno abbiamo sentito ripetere la parola Trap legata a nomi di artisti italiani come Ghali, Tedua, Il Cane, Izi, Dark Polo Gang, tutti artisti di cui oggi si parla moltissimo, molto in voga tra i i nuovi giovani che hanno abbracciato questo nuovo genere musicale. Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg tutta italiana, perché la genesi di questo genere musicale viene da molto più lontano e soprattutto da molti anni fa. La trap infatti è un sottogenere musicale urbano proveniente da Atlanta, negli Stati Uniti dove, fin dagli anni 90, racconta la dura realtà della strada, nei suoi testi si parla di droga, violenza, di problemi sentimentali, e della mancanza di opportunità che vivono i giovani oggi.
Un altro aspetto dei cantanti di trap che attira l’attenzione dei loro fan é l’attaccamento al consumo di prodotti di lusso come gioielli, abiti firmati, tatuaggi su tutto il corpo, o fuoriserie. Oggi il genere si è evoluto, si è attualizzato e il termine trap sta a indicare essenzialmente una categoria musicale, un determinato utilizzo di suoni, ritmi, voci e strumenti tipici di questo genere. Nel 2010 ha rotto i confini americani e ha cominciato a influenzare la scena musicale mondiale. Oggi il vero boom lo sta vivendo il Sudamerica, soprattutto l’Argentina, dove la trap oramai ha fatto tendenza, tanto é vero che alcuni dei migliori artisti di questo genere vengono proprio da Buenos Aires.
E’ nel 2017 che grazie ad artisti come Bizarrap, Nicki Nicole, Wos, Khea, Nathy Peluso o Duki, e soprattutto Alejo Nahuel Costa, noto come Ysy A, che questo genere musicale ha cominciato a contaminare tutta la sfera musicale argentina. La maggior parte di loro proviene dalle “batallas de gallos”, che sono eventi in cui i giovani si riuniscono in luoghi pubblici, come possono essere le piazze, per confrontare, uno contro uno, le proprie capacità creative, improvvisando a ruota libera. Alcune di queste manifestazioni sono organizzate da importanti sponsor, e i vincitori di questi scontri verbali possono firmare ottimi contratti con le major.
L’esplosione dello streaming ha fatto il resto perché, da un lato ha permesso a tutti di provare a pubblicare qualcosa, dall’altro il passaparola e il sottobosco dell’undergroung ha generato un proprio mercato e, per i numeri che ha, questo ha cominciato a essere remunerativo anche per le etichette. Così, ad esempio, anche un gigante come Spotify ha cominciato a essere super importante e i musicisti scoprono anche che possono iniziare a monetizzare le canzoni a partire da lì.