Non solamente dall’Unione Europea, ma arriva un’altra batosta da un altro Paese nei confronti di Vladimir Putin. A quanto pare si sta pensando di varare a delle nuove sanzioni contro chi ha iniziato questo conflitto
Si è arrivati al giorno numero 370 di conflitto e, fondamentalmente, non ci sono novità in merito. Purtroppo, ogni giorno che passa, è sempre lo stesso copione: bombardamenti, sparatorie e morti. Tantissimi morti. Gli ucraini respingono gli attacchi e le offensive dei russi in più di una occasione e soprattutto in molti più posti. Mentre i russi cercano delle scorciatoie (come a Bakhmut) dove stanno tentando di abbattere il muro e di conquistare la regione.
Nel frattempo, però, dall’altra parte continuano ad arrivare delle pesanti sanzioni. In particolar modo dall’Unione Europea. Non solo: anche dal Giappone. A quanto pare, secondo quanto riportano alcune fonti locali, pare che il Paese nipponico stia seriamente pensando a varare delle nuove sanzioni nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Questo è quello che fanno sapere direttamente dal ministero degli Esteri giapponesi con una nota che è stata emanata nelle ultime ore.
Secondo quanto riportano le fonti locali pare che il governo del Giappone abbia deciso di aggiungere altri 143 individui ed entità nella lista dei soggetti considerati molto vicini alla Russia. Gli stessi che, successivamente, sono stati sanzioni dopo l’inizio del conflitto del 24 febbraio dello scorso anno. In questa lista figurano i nomi di produttore di armamenti come Concern Kalashnikov, Rosbank, istituti dell’Accademia russa delle scienze e la milizia privata Wagner Group. Non solo: anche il viceministro della Difesa russo Viktor Goremykin, il presidente di Kalashnikov Alan Lushnikov e una serie di funzionari dello stato maggiore congiunto delle forze armate russe figurano in questa lista.
A dire il vero, di questa notizia, se ne stava parlando già da qualche giorno. Solamente nelle ultime ore è arrivata la conferma ufficiale. Anche perché, l’annuncio relativo alle nuove sanzioni, arriva pochi giorni dopo l’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze del G7. L’obiettivo era quello di dare un ulteriore inasprimento del regime sanzionatorio. Per il momento, da parte della stessa Russia, non sono arrivate ancora dichiarazioni in merito a questa nuova vicenda che li vede, ancora una volta, protagonisti.