Allarme siccità nel nostro Paese, nelle prossime ore è prevista una riunione a Palazzo Chigi: pronto uno stanziamento importante
E’ prevista per il primo pomeriggio, a Palazzo Chigi, il primo tavolo che riguarda l’emergenza sulla siccità. Sarà presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Insieme a lei anche i ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Affari Europei, Coesione e Pnrr e il Dipartimento della Protezione civile. A dire il vero se ne stava parlando già da qualche settimana di questa importante riunione. Segno del fatto che l’emergenza sta aumentando con il passare del giorni. Soprattutto per la scarsa percentuale di impegno delle risorse idriche. Nel corso della riunione si affronteranno molti temi.
Uno tra questi è come cambiare il piano di interventi a breve scadenza, con tanto di programmazione a medio-lungo termine. Una decisione che è stata presa dal Consiglio dei ministri. Dopo che era stata annunciata una informativa del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. Senza dimenticare gli interventi dei ministri Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Luca Ciriani e Raffaele Fitto. Come riportato in precedenza sul tavolo verrà messa una importante cifra che si avvicina ai 9 miliardi di euro. L’obiettiv è chiaro: quello di eliminare tutte le criticità legate alla gestione idrica del Paese.
Allarme siccità, a Palazzo Chigi riunione: pronti 9 miliardi di euro
Secondo quanto riportano gli ultimi dati da parte dell’Associazione nazionale dei consorzi di bacino, ci sono state molte criticità in questo inizio di anno. Lo stesso che potrebbe seriamente costringere 3,5 milioni di italiani a fare i conti con il razionamento dell’acqua potabile. Non sono nemmeno delle migliori i dati che ha stilato Coldiretti: a quanto pare sono quasi 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite: 30% di precipitazioni in meno nell’ultimo anno, al 40% solo nel nord Italia.
In particolar modo nella zona della Pianura Padana: quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy nasce lì. Per non parlare della metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana. Ad essere principalmente a rischio non può che essere l’ambiente, l’economia, l’occupazione e la stessa sovranità alimentare. Senza dimenticare del fatto che si trova in una situazione molto complicata soprattutto per via del conflitto in Ucraina che ha causato non pochi problemi al campo dell’agricoltura. Il rischio è altissimo e la preoccupazione aumenta sempre di più. Questo è quello che fa sapere il numero uno della Coldiretti, Ettore Prandini.