Ospite di Belve, Massimo Giletti ha risposto alle domande scomode di Francesca Fagnani: ha parlato del suo lavoro, del rapporto con le donne, e dell’addio alla Rai.
Massimo Giletti è stato ospite della seconda puntata di Belve, il format condotto da Francesca Fagnani che quest’anno ha conquistato la prima serata di Rai Due. Il giornalista non ha esitato a rispondere alle domande della collega, con cui ha un rapporto di stima e di amicizia. Ha parlato della vita privata, e del suo lavoro e ha rivelato qualche dettaglio in più in merito all’addio alla Rai. Riguardo al privato Giletti ha tentato di ovviare alle domande curiose della Fagnani che gli ha chiesto se è realmente fidanzato e con chi.
Pur ammettendo la relazione Massimo non si è voluto sbilanciare, e anche se la giornalista ha fatto alcuni riferimenti a Sofia Goggia, la risposta del conduttore ha stroncato ogni gossip: “Amo le montagne. Del resto, vengo da un paese di montagna. Ci sono cresciuto”. Quando Fagnani gli ha chiesto il nome, Giletti si è sottratto: Mi lasci vivere nel mio giardino privato”. Il conduttore di Non è l’Arena oggi ha trovato il suo equilibrio professionale a La7 che gli ha dato ampio spazio di gestione e libertà di scelta, ma è non ha mancato di rivelare che il suo addio alla rete di stato è stato voluto dal direttore generale dell’epoca che ha fatto delle scelte mirate rivelatesi con il senno di poi decisamente poco vantaggiose per l’azienda.
Giletti è tuttavia convinto che i vertici Rai dell’epoca furono condizionati da un mandante politico, ha dei sospetti ma non può fare nessuna accusa: “La Rai è fatta di tante persone. Non mi ha mandato via la Rai ma il direttore generale che c’era all’epoca aveva fatto delle scelte. Lei mi chiede il nome del mandante, che è sicuramente un altro perché un direttore generale non si suicida. L’anno dopo in quello slot si faceva l’11%, un flop clamoroso. Il mandante politico è chi gestisce il potere. Chi è? Posso avere delle intuizioni ma non ho certezze.” Il giornalista ha poi precisato: “Sarebbe bello chiederlo all’ex direttore generale. Non lo dico perché non esiste il marchio anche se sono molto sicuro”.
Massimo Giletti ha poi speso parole di stima e affetto nei confronti di Maurizio Costanzo deceduto nei giorni scorsi. Il giornalista ha riconosciuto la grandezza del personaggio, e come ha cambiato la televisione negli ultimi tempi dando al talk una veste diversa. Inoltre ha ricordato quando Costanzo lo ha chiamato dopo che è stato messo sotto scorta:
“Non dimenticherò mai che la prima telefonata fu di Maurizio Costanzo. Sentire qualcuno che condivide il tuo lavoro sarebbe stato importante. Se quella battaglia contro le scarcerazioni dei boss mafiosi l’avessimo fatta in tanti, oggi non sarei sotto scorta. Sono sotto scorta perché sono rimasto da solo.”