Sono stati 4.203, provenienti da 57 nazioni, i camminatori che hanno raggiunto la Basilica di San Francesco in Assisi, facendo registrare un notevole incremento dei pellegrinaggi di fedeli
I dati sono stati rilevati dalla Statio Peregrinorum, ufficio della Basilica di San Francesco e mostrano come i pellegrini arrivati ad Assisi nel 2022 siano in maggioranza italiani con il 57,09% (78.55% nel 2021). Tra gli stranieri al primo posto i tedeschi (14,24%), seguiti da francesi con il 6,71%, austriaci (3,44%) e americani (3,01%). Tra gli amanti del “turismo lento” anche dalle Isole Figi, Singapore, Cina e Papua Nuova Guinea.
Il Pellegrino è un turista lento che sceglie di mettersi in viaggio a piedi, in bici oppure a cavallo. Quello del pellegrinaggio attraverso i “cammini” è un fenomeno in aumento da diversi decenni tanto da essere stato preso in considerazione da chi si occupa di turismo e sull’argomento si incominciano ad accumulare studi più o meno recenti.
A piedi o in bicicletta, da soli o in compagnia, in mezzo al verde della natura alla ricerca di pace. Italiani, tedeschi, francesi, austriaci. Sono stati più di 4 mila i camminatori nel 2022, provenienti da 57 nazioni diverse, che hanno raggiunto attraverso diversi sentieri la Basilica di San Francesco d’Assisi. Un dato che registra un aumento del 26 % rispetto all’anno precedente. Il fenomeno attuale dei viaggi di pellegrinaggio riprende in chiave moderna quanto è avvenuto verso la fine del medioevo e poi anche in epoca rinascimentale in Europa.
Per i suoi spostamenti il pellegrino, quello medievale come quello moderno, cerca le strade meno battute, l’etimologia stessa della parola, che proviene dal latino, è composta da tre termini: “per agro ire”, che vuol dire “andare per campi”, dimenticando la via più comoda e veloce. Un trend quindi in grande crescita che mostra come sia forte l’attenzione nei confronti della natura che ci circonda. Superato il record di pellegrini ad Assisi del 2019 (4.124). I cammini francescani sono l’esempio reale e concreto dei valori del Santo di Assisi: fraternità, accoglienza e rispetto dell’ambiente.
Il cammino resta un’esperienza straordinaria, è una sfida contro i propri limiti, contro la fatica e la sofferenza, nella ricerca di se stessi attraverso la meditazione che da sempre affianca il cammino e lo trasforma, in tutte le culture, in una pratica per la ricerca interiore e la meditazione. Raggiungere un certo luogo camminando significa, per il pellegrino, poter raggiungere la purificazione, la meta spirituale, che sarebbe difficilmente raggiungibile altrimenti. Le motivazioni del viaggio sono in parte cambiate, a motivare il pellegrino oggi non è più solo il sentimento religioso, ma anche la ricerca di una forte esperienza spirituale, la semplice voglia di conoscere posti nuovi, motivi eno-gastronomici, il risultato rimane lo stesso: lo stupore per ciò che il cammino è capace di creare.
Una forma di turismo in grande ascesa che unisce più lati della sfera personale. I dati spiegano bene il boom dei cammini francescani. Infatti, nei dati raccolti dalla Statio Peregrinorum si evince che chi percorre i cammini francescani sono in maggioranza uomini (51,70%) mentre le donne rappresentano il 48,30%. Il 96,03% l’ha percorso a piedi (94,08% nel 2021) e il 3,48% in bicicletta. Di questi pellegrini il 75,20% giunge ad Assisi in solitudine, mentre il 24,80% in gruppo. I cammini francescani sono per tutte le età: al primo posto i pellegrini dai 30 ai 60 anni 45,90%, a seguire con il 35,30% gli ultrasessantenni, mentre tra i 18 e 30 sono il 14,15% e infine il 4,30% è costituito da pellegrini di età inferiore ai 18 anni.