Una storia molto triste, ma che ne sta riscrivendo sempre di più belle ogni settimana, quella del giocatore polacco che, vittima di un grave incidente sul lavoro, è costretto a vivere ora senza una gamba. Ma la sua grande forza di volontà e la voglia di non mollare lo hanno fatto tornare sui campi di calcio per amore del figlio, diventando simbolo di coraggio e speranza per tante persone.
Il FIFA Puskás Award è un premio istituito il 20 ottobre 1995 dalla FIFA, assegnato al calciatore o alla calciatrice che abbia realizzato il gol più bello dell’anno e assegnato durante la cerimonia dei Best FIFA Football Awards. Il premio è stato intitolato a Ferenc Puskás, capitano della nazionale ungherese negli anni cinquanta e protagonista dei successi del Real Madrid degli anni sessanta. Il primo giocatore ad aggiudicarsi il premio, nel 1994, è stato il brasiliano Romário.
Il gol in rovesciata, oltre ad essere probabilmente il gol più sognato da parte di qualsiasi attaccante, è sicuramente il più difficile dal punto di vista del gesto tecnico da realizzare e che, ogni volta che a qualcuno riesce, manda in visibilio l’intero stadio. Figuriamoci se a riuscire in un capolavoro balistico come la “bicicletta”, come viene chiamata dai sudamericani, è un giocatore costretto a giocare con una gamba amputata e aiutato dalle stampelle. È il polacco Marcin Oleksy, il vincitore del premio Puskas alla cerimonia del Fifa The Best che si è tenuta a Parigi.
È suo il gol più bello della scorsa stagione, che ha vinto la concorrenza di altre prodezze straordinarie come quella di Richarlison al Mondiale con il suo Brasile o la cavalcata di Theo Hernandez da un’area all’altra o il colpo dello scorpione utilizzato per spedire la palla in rete da parte dell’attaccante australiano Alna Kuol. La spettacolare rovesciata del giocatore polacco aveva però un coefficiente di difficoltà nettamente superiore, anzi impossibile da immaginare, Olesky infatti gioca con le stampelle e senza una gamba, ma ciò non gli ha impedito di realizzare un gesto tecnico straordinario, premiato quindi con il Puskas Award.
Quando aveva 23 anni e stava lavorando per una ditta incaricata di manutenzione stradale, un veicolo ha deviato dalla propria carreggiata e gli è finito addosso, schiacciandogli le gambe, da quel giorno è cominciata una nuova vita per Marcin Oleksy. Oleksy è rimasto su una sedia a rotelle per due anni, prima di iniziare a camminare con le stampelle, ma solo nel 2019 ha ripreso a giocare a calcio a livello agonistico. “La prima volta che ho tirato un calcio al pallone dopo l’incidente è stato con mio figlio Tomasz e quel momento mi ha reso molto felice”, spiega. “È stato anche un punto di svolta. Ho ricominciato ad allenarmi e mi sono avvicinato al calcio per amputati”, ha raccontato sul palco dopo aver ritirato il premio.
Piano piano si è riaccesa la passione e ha ricominciato ad allenarsi, avvicinandosi al calcio per amputati fino ad arrivare alla convocazione nella nazionale polacca di categoria. Dello splendido gol conserva un ricordo nitido: “Mi ricordo tutto”, spiega infsatti Oleksy, ripensando alla rete realizzata in una partita di campionato fra il suo Warta Poznan e lo Stal Rzeszow, lo scorso novembre. “Il mio compagno di squadra Dawid Novak ha effettuato un traversone da destra. Quando l’ho visto calciare, ho capito subito che la sfera sarebbe arrivata a me. L’ho colpita piena e ne è scaturita una traiettoria pulita. Dopo l’impatto, ho seguito la palla con gli occhi e l’ho vista finire angolata in fondo al sacco. Ho sempre sognato di realizzare un gol così bello e basta osservare la mia esultanza negli attimi seguenti per comprendere quanto fossi orgoglioso del mio gesto tecnico. Mi sono rialzato a petto in fuori. Ero davvero felice!”.