67 vittime, molti bambini tra di loro. La camera ardente allestita e le bare in fila. L’inchiesta in corso. Gli scafisti e gli interrogativi sulla macchina dei soccorsi. Al centro la polemica feroce sulle parole del ministro Piantedosi “Non partite”. “Non una parola di cordoglio nei confronti dei naufraghi”, lo ha detto a Notizie.com l’onorevole del Pd, Laura Boldrini
Quando raggiungiamo l’onorevole Laura Boldrini al telefono, la deputata del Pd sta per ripartire alla volta della Capitale. Era arrivata a Steccato di Cutro 24 ore prima, per constatare di persona le dimensioni di questa ennesima strage del mare, il cui bilancio questa mattina diceva che 67 persone sono morte annegate.
Naufraghi di vita, che hanno perso l’esistenza nel tentativo di trovare un mondo migliore rispetto a quello dal quale fuggivano. Eppure le vittime potrebbero essere ancora di più. I dispersi sarebbero ancora numerosi. E intanto la camera ardente è stata aperta al dolore di quei familiari che speravano in un ricongiungimento e invece hanno trovato solo il freddo di una bara ad attenderli .
L’inchiesta della procura fa rumore, in attesa di conoscere gli esiti delle indagini su cosa sia successo quella maledetta domenica mattina nelle acque del crotonese. Come fanno ancora rumore le parole del ministro Piantedosi, parole in parte rettificate, o comunque spiegate meglio ieri durante la sue replica in Senato alla Commissione Affari costituzionali. “Assurdo il modo di gestire questa emergenza da parte di Piantedosi, non una parola di cordoglio nei confronti dei naufraghi“, ha affermato l’onorevole Boldrini in esclusiva a Notizie.com.
Onorevole Boldrini, prima di andare a gamba tesa sulla polemica politica, le vorrei chiedere di vestire per un attimo i panni del cronista. Cosa ha visto in queste ore, con chi ha parlato, cosa l’ha toccata di più?
“Ho parlato con le persone sopravvissute, sopraffate dal dolore. Persone che avevano visto morire i propri figli, le proprie mogli, i propri fratelli. E mancavano soltanto 100 metri all’arrivo sulla terra ferma…Un dolore intenso e senza fine. Ho parlato anche con 2 gruppi di parenti arrivati dalla Germania: speravano nel ricongiungimento coi propri familiari e invece si sono dovuti confrontare con tutta un’altra realtà. Il riconoscimento dei corpi senza vita di chi amavano. Una situazione desolante. Ho visto le bare allineate, ho visto le bare bianche…Cosa altro c’è da aggiungere?”
Ecco, lei è ha sottolineato come mancasse poco all’arrivo, di quella barca che si è spezzata, sulla terra ferma. Quindi i naufraghi travolti dalle onde e da 24 ore la polemica riguarda anche i soccorsi…Che idea si è fatta?
“Non ho strumenti in mio possesso per ricostruire la reale dinamica, ma l’inchiesta in corso deve riguardare anche i soccorsi e non solo gli scafisti. E’ chiaro che io mi faccia delle domande precise, perchè siamo di fronte ad un quadro non abituale, diverso rispetto al solito e dunque è evidente che qualcosa non abbia funzionato. Le vittime potrebbero essere addirittura 100 in totale, perchè sono ancora troppe le persone disperse che mancano all’ appello”.
E poi ci sono state le parole, le prime del ministro Piantedosi, alle quali ha fatto seguito la replica in Senato. Il suo giudizio su quelle parole qual è ?
“Il ministro Piantedosi ha praticamente detto che la colpa di quei bimbi morti sta nei genitori che hanno deciso di affrontare quel viaggio, sono state parole inqualificabili. Piantedosi non ha parlato coi sopravvissuti, non ha avuto una parola di cordoglio nei confronti delle vittime, dei naufraghi. E poi cosa vuol dire la frase “Non devono partire”? Che facciamo sigilliamo certi Paesi, come la Siria ad esempio, dai quali si fugge perchè le condizioni di vita sono insostenibili? Sono solo slogan vuoti quelli pronunciati in questo modo, quindi ora attendiamo l’informativa del ministro e poi valuteremo di conseguenza…”