Il bilancio delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro continua a salire, oggi l’apertura della camera ardente. E non accenna a diminuire nemmeno la polemica politica, dopo le parole di due giorni fa del ministro dell’Interno. “Condivido convintamente le parole di Piantedosi“, ha detto in esclusiva a Notizie.com l’onorevole Fabio Rampelli (Fdi)
La strage di Steccato di Cutro, letta attraverso i verbali delle forze dell’ordine che indagano sulla tragedia che si è consumata davanti le coste del crotonese, lasciano, se possibile, ancora più tristezza delle stesse immagini che in questi 3 giorni abbiamo visto scorrere in tv, sulle testate giornalistiche on line, sui social.
Il bilancio delle vittime sale, ancora. Quello “aggiornato” alle prime ore della mattinata dice, che 67 persone, tra queste molti bambini, hanno perso la vita in mezzo al mare. La camera ardente allestita sarà aperta da oggi ai parenti delle vittime di questa ennesima strage
E non accenna a placarsi nemmeno la polemica scoppiata in seguito alle parole pronunciate due giorni fa dal ministro Piantedosi. Quel “non dovevano partire”, sul quale il numero uno del Viminale è tornato, replicando in Senato alla Commissione Affari costituzionali sul naufragio nel Crotonese e provando a spiegare meglio il senso di quella dichiarazione finita nell’occhio del ciclone: ”Io ho detto, però evidentemente non è stata un’affermazione che è piaciuta molto quel giorno, fermatevi, verremo noi a prendervi”. Opposizioni all’attacco di Piantedosi e conseguentemente della maggioranza. “Condivido convintamente le parole del ministro“, ha detto in esclusiva a Notizie.com Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e Vicepresidente della Camera.
Onorevole Rampelli, la polemica politica da due giorni, si avvolge intorno alle parole del ministro Piantedosi, parole dai più definite scomposte, ma che lei come buona parte della maggioranza di governo, ha difeso a pieno…
“Io non devo difendere il ministro Piantedosi, perchè ritengo che il suo comportamento sia stato corretto. Voglio infatti sottolineare i passaggi di cui si è reso protagonista, andando subito sul posto, recandosi nell’immediato sui luoghi della tragedia. E questo va apprezzato. La responsabilità di quanto è accaduto è di chi organizza questi viaggi della morte, invece in Italia il dibattito politico continua ad essere puramente ideologico. Quei trafficanti di uomini fanno parte di un circuito criminale; trasferiscono persone facendole navigare in una insicurezza assoluta. Mettono a rischio la vita di tutti: bambini e madri soprattutto, eppure ci si continua a concentrare sulle parole, e non sui fatti…”
Non ritiene onorevole, che quelle parole pronunciate dal Ministro siano state giudicate fuori luogo e inopportune, anche perchè arrivate troppo vicino al momento in cui si è saputo della strage di Cutro?
“No, non sono d’accordo con questa analisi. Ripeto, in Italia si deve puntare di più sui fatti. Condivido con convinzione le parole di Piantedosi, nonostante da sempre ritenga che il mondo occidentale faccia troppo poco per queste persone che fuggono dalla disperazione…Le dirò di più. Se tutti, politici e uomini delle istituzioni, facessero e lanciassero appelli nella stessa direzione delle parole del ministro, forse, certe tragedie accadrebbero in numero minore…Da dove partono queste persone, ci sono telefoni, c’è il web, c’è la televisione. Basterebbe inondare i social con un semplice messaggio: non partite!”
Al quale fare seguire immagino la “rettifica” di Piantedosi, ovvero “vi veniamo a prendere noi”…
“Certo, perchè dobbiamo ricordarci con che tipo di imbarcazione siano partite quelle persone che hanno perso la vita davanti le coste del crotonese e poi vorrei ricordare che noi siamo, come Fdi, sottoscrittori di convenzioni internazionali. Organizziamo in maniera ordinata il trasferimento delle persone che soffrono e fuggono da determinati Pesi. E’ anche una proposta presente nel programma elettorale, vorrei ricordarlo per chi non lo sapesse o fingesse di non ricordarlo”.
Un’ultima domanda onorevole. La polemica riguarda anche i presunti ritardi nella macchina dei soccorsi ai migranti naufragati. Il suo pensiero qual è su questo punto?
“Che no ho le competenze adatte per rispondere con contezza alla domanda, ma dico che escluderei ci siano stati ritardi dolosi nelle operazioni di soccorso. Gli uomini in divisa vanno premiati per ciò che fanno e invece si mette in atto un vero e proprio sciacallaggio! Con chi vogliamo prendercela, sapendo che le condizioni del mare erano proibitive? Quando il fondale è così basso l’onda rompe e schianta qualunque tipo di imbarcazione, anche le motovedette…”