Ancora uno scandalo, stavolta arbitrale, rischia di travolgere il calcio spagnolo. Il club andaluso fa sul serio e si rivolge al Tas dopo l’errore del Var che ha condizionato in modo decisivo la partita giocata contro l’Elche lo scorso 17 gennaio
Si è trattato di un errore arbitrale grave, che ha danneggiato in modo evidente il Cadice nella partita disputata contro l’Elche lo scorso 17 gennaio. Un gol convalidato seppur viziato da un fuorigioco della squadra avversaria piuttosto netto, per il quale peraltro il direttore di gara di quel match, Del Cerro Grande, si è scusato pubblicamente. Questo però non ha certo placato le polemiche, che rischiano di degenerare ulteriormente e coinvolgere tutto il campionato spagnolo dopo l’ultima mossa ufficiale da parte del club andaluso.
In un primo momento il tentativo della squadra vittima dell’errore tecnico è stato orientato a ripetere parzialmente la partita, ma una volta preso atto del rifiuto della Federcalcio spagnola (la RFEF) di assumersi la responsabilità di quello che è considerato l’errore più grave dall’introduzione del VAR nel calcio iberico, il Cadice ha deciso di rivolgersi direttamente al Tas di Losanna, per richiedere addirittura la “sospensione temporanea” della Liga, in attesa di una delibera favorevole riguardo il loro ricorso.
A comunicare questo passo burocratico avviato in via ufficiale è stato lo stesso Cadice, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito: “A seguito di un’azione sfortunata e negligente da parte del gruppo arbitrale, in particolare gli arbitri della sala Var, il Cadice è stato gravemente danneggiato“. La società in allegato ha annunciato misure immediate e una serie di disposizione che ha incluso nei suoi media ufficiali.
A ogni punto in elenco che viene contestato, si fa riferimento alle leggi a tutela del club, con tanto di precedenti nel mondo del calcio che hanno visto in passato Uefa e Fifa protagoniste e in cui sono state effettuate parziali ripetizioni di varie partite. Proprio sulla base di quanto espresso e di quanto viene ritenuto “giusto”, il club richiede al Tas di “garantire l’equità e l’uguaglianza dei Club che vi partecipano, evitando adulterazioni indesiderate di detto concorso, frutto di un manifesto, grave errore arbitrale tecnico e negligente“.