Gli ultimi due anni, a causa della pandemia, hanno messo a dura prova il mercato immobiliare italiano. Infatti, sono state moltissime le variazioni di reddito dei cittadini e le richieste di sostegno, prontamente introdotte dal Governo per aiutare il settore
Due anni di pandemia, poi lo scoppio della crisi in Ucraina, hanno rallentato tutti i settori commerciali della nostra economia, non poteva ovviamente rimanerne fuori anche quello immobiliare. Oggi, la prospettiva per il 2023 sembra leggermente positiva con un aumento, secondo recenti studi, sia del numero di affari realizzati sia del prezzo delle case stesse.
Il mercato immobiliare in questo periodo ha subito comunque una contrazione a livello europeo, anche le grandi città europee, come Londra e Parigi, hanno visto una contrazione degli affari e soprattutto un abbassamento del prezzo a metro quadro e parliamo di economie che sono riuscite a tenere botta meglio di quella italiana.
Inutile girarci intorno, la crisi pandemica e i due anni di restrizioni varie e subito dopo la crisi in Ucraina hanno pesantemente condizionato il mercato immobiliare italiano, che non ha risparmiato né le grandi città, né le piccole provincie, da nord a sud. Ora che comunque il non positivo 2022 è alle spalle, gli esperti del settore stanno cercando di monitorare la situazione per questo 2023 appena cominciato e le prospettive sembrano volgere al meglio, con i prezzi stabili se non addirittura tendenti al leggero rialzo. Le previsioni parlano di un “mattone” che manterrà la traiettoria dei prezzi in crescita per il 2023.
Le grandi città italiane, termometro della salute del mercato immobiliare del nostro Paese, vivranno una crescita dei costi medi più o meno omogenea, da cui rimane tuttavia escluso il Sud che fatica a ritrovare la spinta per uscire da una situazione di stagnazione anche nei suoi grandi centri. Il trend, infatti, si conferma in salita, eccetto che nelle Isole, non solo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma anche guardando al mese di gennaio 2023 e in tutta Italia, in generale, si assiste a un +0,9% nei prezzi della vendita rispetto al mese precedente, e un +2,9% rispetto al 2022. Nelle città con più di 250.000 abitanti l’aumento dei costi rispetto a gennaio è dello 0,9%, con una media di 3.179 euro al mq, mentre nelle città con meno di 250.000 abitanti, si ha un +0,3% rispetto a gennaio, con una media di 1.770 euro al mq.
Come sempre accade in queste situazioni, sono le grandi città a trainare fuori dal guado tutte le altre, infatti, secondo le prime prospettive, il mercato immobiliare nel 2023 potrebbe garantire performance positive, con i costi delle case stabili o in rialzo di un +4,5% per Genova, a Bologna e Verona si attendono rialzi significativi (+3,9% e +3,2% rispettivamente), Milano continuerà la sua corsa (+2,9%) e Torino manterrà il trend positivo, crescendo dell’1,5%. Mentre per la Capitale, anche se le indicazioni sono più o meno le stesse della altre città più importanti d’Italia, risente molto di più della sua grandezza e i prezzi variano molto da zona a zona.
I quartieri in cui i prezzi aumenteranno di più saranno infatti l’Aventino (+9,3%) e i Parioli (+6,4%), sempre entro i confini del GRA, si prevede una crescita superiore al 2% sia per il quartiere Salario-Trieste che per Cinecittà, sulle stesse percentuali la zona di Casal Lumbroso (+2,5%), quartiere che sfrutta la sua vicinanza con l’aeroporto di Fiumicino. Numeri invece negativi per zone come di Porta di Roma e Ponte Mammolo, posizionate nella periferia estrema della città, che perderanno il 2,2% e l’1,4%. Il Centro Storico e le zone circostanti, come Trastevere e Re di Roma, manterranno una sostanziale stabilità nei prezzi forti dell’indubbio fascino che esercitano sui potenziali clienti.