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Economia

Slitta il voto decisivo sullo stop dal 2035 delle auto a benzina e diesel: l’Italia verso il no

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Mauro Simoncelli

Slitta in Commissione europea il via al nuovo regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina. Il governo italiano di Giorgia Meloni sembra propendere per votare no 

Il Coreper, l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione europea, ha deciso di rinviare il voto previsto per oggi sullo stop alla vendita di auto nuove diesel e benzina dal 2035. La questione era già all’ordine del giorno per il 1 marzo, ma ora sembra slittare addirittura oltre il 7 del mese, probabilmente perché il fronte delle nazioni non è poi così coeso sulla decisione da prendere come si poteva pensare.

E’ slittato il voto sullo stop a benzina e diesel dal 2035 – Notizie.com –

Il provvedimento, che è stato proposto a metà luglio 2021 dalla Commissione Europea, che mira a rimpiazzare il parco auto continentale con veicoli a zero emissioni, dunque elettrici , è arrivato alle battute finali dell’iter legislativo Ue, ma sono attesi colpi di scena.

Lo stop alla vendita delle auto benzina e diesel potrebbe saltare

L’Unione Europea aveva approvato il mese scorso un pacchetto di interventi voluto dalla Commissione Europea passato sotto il nome di “Fit for 55”, ovvero 12 misure per ridurre del 55% le emissioni climalteranti entro il 2030. Nel dettaglio, la legislazione prevedeva l’obbligo per nuove autovetture e i nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 dal 2035. L’obiettivo resta quello di ridurre del 100% le emissioni di questi tipi di veicoli rispetto al 2021. In parole povere dal 2035 sarebbe stato vietato il commercio dei motori endotermici alimentati a benzina e a gasolio.

Una rivoluzione copernicana portata avanti in nome di una politica europea green, con sempre maggiore quota di mercato dedicata alle auto elettriche, ma che, soprattutto in Italia, aveva immediatamente provocato reazioni negative. Quello che sembrava un fronte compatto nell’approvare definitivamente la norma negli ultimi giorni ha mostrato più di una crepa e il rinvio della votazione odierne è una testimonianza di ciò. Il voto infatti è stato rimandato a una successiva sessione del Consiglio e il Coreper, l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione europea, tornerà sulla questione a tempo debito, anche se per ora non risulta più in agenda a breve e, appunto, il motivo è semplice: alla riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti dei 27 resta il forte rischio che una minoranza in blocco affossi il provvedimento.

Non è stato votato lo stop ai veicoli benzina e diesel nel 2035 – Notizie.com

La posizione italiana

Negli ultimi giorni la posizione italiana si era un po’ defilata dal fronte del si, troppo importante il settore automobilistico e tutto l’indotto che ne consegue, per ridurlo così drasticamente come si vorrebbe a livello europeo e questa posizione italiana sembra aver trovato appoggio presso altri governi. A pesare quindi, oltre alla contrarietà già espressa da Italia, Polonia e Bulgaria, è stata soprattutto la posizione della Germania, il governo di Berlino, infatti, ha chiesto una deroga al divieto per i motori alimentati da carburanti sintetici e biologici: “La Commissione dovrebbe presentare una proposta su come possono essere classificati i motori a combustione che funzionano con carburanti neutri dal punto di vista climatico”, ha detto nei giorni scorsi il segretario di Stato tedesco ai Trasporti Michael Theurer.

Una posizione del tutto in linea con quella del governo Meloni,  espressa dal ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso. “L’Italia ha svegliato l’Europa e la decisione del rinvio su stop ad auto a benzina e diesel è un segnale importante. Mi auguro che ora ci sia una riflessione comune per una competitività sostenibile anche nel settore automotive”, ha twittato il ministro. Senza il consenso di Germania, Italia, Polonia e Bulgaria verrebbe meno la maggioranza qualificata necessaria per l’approvazione in Consiglio.

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Mauro Simoncelli