Si tratta nello specifico dell’ordigno UPAB-1500B, progettato per colpire oggetti altamente protetti a una distanza massima di 40 km. I suoi resti sono stati trovati sul territorio ucraino, come spiegato dal sito specializzato Defense Express
Arriva una nuova e molto preoccupante novità dal conflitto in corso tra Russia e Ucraina. È stato infatti certificato che qualche giorno fa le truppe russe hanno usato per la prima volta una nuova arma decisamente pericolosa: le bombe plananti UPAB-1500B (indice K029B) da 1.500 kg. Il primo utilizzo di questo tipo di ordigni è stato registrato alcune settimane fa contro uno dei bersagli nell’oblast (ossia una ripartizione amministrativa di primo grado della Federazione Russa) di Chernihiv.
Secondo i media locali, uno dei frammenti aveva resti di un marchio che corrisponde all’UPAB-1500B. La versione da esportazione di questa arma planante con l’indice K029BE è stata svelata per la prima volta alla mostra MAKS 2019 dallo sviluppatore GNPP “Region”, che fa parte della società Tactical Armaments. Nell’occasione era stato riferito che questa bomba fosse già stata testata e messa al servizio delle forze aerospaziali della Federazione Russa.
La stessa aveva ricevuto anche i primi ordini di esportazione. “L’elevata minaccia dell’utilizzo dell’UPAB-1500B risiede nel fatto che si tratta di un aliante, è dotato di un sistema di navigazione inerziale e satellitare e ha una testata del peso di 1.010 kg, progettata per colpire oggetti altamente protetti. Si dichiara che la bomba può essere lanciata a 40 km dal bersaglio, per cui il vettore deve salire a un’altezza di 14 km“, scrive nello specifico il sito specializzato Defense Express. Inoltre, GNPP “Region” ha anche mostrato munizioni UPAB-500V di calibro più piccolo (indice K08B), che apparterrebbero a una copia in versione ridotta dell’UPAB-1500B, del peso di 505 kg, di cui 390 kg appartenenti alla testata.
Allo stesso tempo il portale osserva che l’uso di bombe plananti da parte della Federazione Russa rimane un fenomeno isolato. Garantire un lungo raggio di volo richiede infatti di volare a un’altitudine significativa, il che semplifica l’identificazione dei bersagli e la possibilità di sconfiggere il vettore da parte del “nemico”, in questo caso l’Ucraina. Tuttavia la Russia ha fatto ampio uso di bombe sganciate dall’aria nell’invasione dell’Ucraina. Le più note sono quelle relative al drammatico attacco contro un teatro a Mariupol, nell’oblast di Donetsk, il 16 marzo dello scorso anno. In quell’occasione vennero uccisi centinaia di civili che si rifugiavano all’interno della struttura