Augusto Ciardi, giornalista che segue da molto vicino le vicende della Roma, ai nostri microfoni: “Ecco cosa è successo tra Cremonese e Juventus”.
Prestazione convincente della Roma contro la Juventus. La nostra redazione ha contattato Augusto Ciardi, giornalista che segue da vicino le vicende giallorosse, per commentare l’ultimo successo dei ragazzi di Mourinho.
Augusto Ciardi, due prestazioni completamente differenti della Roma contro Cremonese e Juventus nel giro di pochi giorni. Come ti spieghi quanto successo?
“Il reale problema sono i giorni precedenti alla partita contro la Cremonese. La Roma dopo la vittoria contro il Salisburgo si è sentita appagata abbassando la tensione. E’ un po’ quello che è successo anche ad inizio campionato dopo il successo in Conference League. Questo è il limite di questa squadra: nel momento in cui raggiungono un obiettivo si siedono. Poi i giocatori vengono richiamati all’ordine, si mettono in discussione e fanno una prestazione come quella contro la Juventus“.
C’è il rischio a questo punto di una prestazione sottotono contro la Real Sociedad?
“Il rischio è dietro l’angolo solo perché l’avversario è scorbutico. Troppo poco il tempo trascorso da Cremona per immaginare una prestazione sottotono per il fatto di aver raggiunto l’obiettivo. Poi, a differenza di quanto succede in campionato, Mourinho in queste partite riesce a trasmettere quello che serve alla squadra“.
Nelle ultime partite i gol sono arrivati da Spinazzola e Mancini, c’è un problema attacco nella Roma?
“La Roma è il nono attacco in Serie A e vuol dire che il problema del gol c’è e secondo me è legato all’assenza di Matic. E’ lui che fa girare la squadra in maniera veloce e senza il centrocampista la squadra soffre. Bisogna dire che Dybala i suoi gol li ha fatti da seconda punta, ma anche lui ogni tanto ha bisogno di rifiatare. Abraham? Non mi è piaciuto come è entrato in campo ieri“.
Il problema del gol è legato anche ad una stagione non positiva di Pellegrini?
“Sicuramente Pellegrini non sta ripetendo la stagione scorsa. Indiscutibilmente non gli manca la generosità, ma i numeri dicono che non sta ribadendo quanto fatto vedere lo scorso anno“.
La permanenza di Mourinho è legata al quarto posto?
“Non credo. Prendere una decisione a fine maggio per un allenatore come Mourinho è tardi. Lui a Roma sta bene, vorrebbe confrontarsi con la proprietà per capire se esistono i presupposti per far crescere la squadra. Vedremo se resterà“.
In caso di addio, chi sarebbe il successore?
“Difficile dirlo oggi. Per esempio c’è Gattuso libero. Sono certo che i tifosi si muoverebbero per Daniele De Rossi, ma non possiamo avere certezze. Una cosa è certa: Mourinho non lascia macerie, ma le società con il loro destino in mano“.