Inchiesta Covid Bergamo, spunta la chat da parte del capo gabinetto di Roberto Speranza, ex ministro della Salute. Ed attualmente indagato insieme a Giuseppe Conte, Attilio Fontana ed altre persone in merito a questa vicenda
Negli ultimi giorni non si sta parlando d’altro (oltre alla strage dei migranti) anche dell’inchiesta Covid di Bergamo dove risultano indagati i due personaggi che vedete inquadrati in foto come Giuseppe Conte e Roberto Speranza. La Procura della città lombarda sta portando avanti questa inchiesta oramai da ben tre anni. Ultimamente sono emersi dei nuovi e particolari dettagli in merito. Soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei tecnici e la politica in cui hanno affrontato questa emergenza. Non solamente sul fatto che i comuni di Alzano e Nembro sono stati dichiarati “zona rossa” in ritardo, ma anche alcune conversazioni che vedono coinvolte molte persone.
Non è finita qui visto che la Procura ha raccolto molti messaggi (su Whatsapp e Telegram) dai telefoni degli indagati. Silvio Brusaferro, il 22 febbraio del 2020: “Il tema è che tutti pensano che il test serva a qualcosa“. Questo è quello che scriveva il presidente dell’Istituto superiore di sanità. 24 ore prima era stato individuato il “paziente 1”. Stava parlando con Francesco Curcio, direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio di Udine. La posizione italiana era quella di non andare incontro all’utilizzo di numerosi tamponi. Il 15 marzo il direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra: “Fare tamponi a tutti adesso è la ca***ta del secolo“. Destinatario del messaggio proprio Brusaferro.
La risposta non si è fatta attendere: “No è che ognuno va per conto suo“. Con chiaro riferimento a coloro che parlavano in televisione de virus. Tanto da citare anche l’infettivologo Massimo Galli: “Ho parlato con lui, gli ho detto di desistere dal proporre scemenze come tamponi per tutti… ha convenuto, spero…“. Non è finita qui visto che ci sono anche i messaggi scritti dal capo gabinetto di Speranza, Goffredo Zaccardi che avrebbe scritto all’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
Il 23 febbraio 2020 all’ospedale di Alzano sono stati individuati i primi casi di positività al Sars-Cov-2. L’ospedale chiuso completamente per qualche ora. Poi Zaccardi scrive a Bersani: “Posso parlarti riservatamente anche per telefono?“. Una telefonata non c’è stata visto che hanno continuato a scrivere per messaggi: “Penso sia evidente che da Giuseppe Ruocco (segretario generale del ministero) in giù i nostri non sono stati all’altezza” fa sapere Zaccardi.
Sulla gestione della pandemia, nei primi giorni, Zaccardi punta il dito contro coloro che non hanno controllato gli arrivi dalla Cina: “Le persone che rientravano transitando da qualunque aeroporto del mondo dalla Cina andavano messe in quarantena“. “Questo non ci avrebbe messo totalmente al riparo dal virus, ma dalle responsabilità sì. E i voli erano molto più controllabili“.