Il grande radiocronista che ha fatto la storia di Radio Rai ricorda il suo mentore: “Per la mia generazione era una voce inconfondibile”
“Un maestro davvero, una persona meravigliosa, mamma mia che ricordi e che emozione nel parlare di lui”. Per Riccardo Cucchi, uno degli storici radiocronisti di Radio Rai e di tutto il calcio minuto per minuto, è addolorato per la scomparsa di Rino Icardi che se ne è andato all’età di 85 anni e dopo una carriera meravigliosa e importante. “La mia generazione era abituata a conoscere la voce di Rino Icardi alla radio – ha ricordato il giornalista della Rai a Notizie.com -, non è che ci siano tante parole per descriverlo, è stato straordinario, ha forgiato tanti giovani, con una passione e una voglia d’insegnare questo mestiere incredibile, tra quei giovani c’ero anche io e non ho che ricordi fantastici. Un maestro strepitoso e straordinario. Una voce che ti avvolgeva e ti faceva vivere gli eventi come se tu fossi lì”.
Per Riccardo Cucchi è stato un maestro di vista e un giornalista importante, uno di quelli che ha insegnato ad ‘intera generazione di giornalisti: “Aveva una passione fuori dal comune, soprattutto per i cavalli, Rino era la voce dell’ippica alla radio e in quel momento, quando la raccontava lui, c’era tantissima passione era un appuntamento fisso e c’era un seguito impressionante. Era lo zio di Claudio Icardi, mio collega e amico da anni in Rai. Da Rino ho ricevuto degli insegnamenti pazzeschi e secondo me non ha ricevuto i giusti riconoscimenti per quello che ha dato e per quello che ha fatto, vista la sua bravua”
“C’è un aneddoto delle Olimpiadi di Los Angeles – ha ricordato Riccardo Cucchi a Notizie.com – e per me era la prima olimpiade, facevo la scherma e il canottaggio alla radio, nella scherma c’era una squadra straordinaria, c’era la finale e per via del fuso dovetti raccontare quella finale all’alba italiana, la raccontai con tutta l’emozione del caso avendo in cuffia Rino che mi accompagnava e mi supportava in tutto e per tutto, ero emozionato e lui mi guidava come un papà. Fu strepitoso e quando vincemmo l’oro, lui in cuffia mi diceva, urla Riccardo, urla che abbiamo vinto l’oro. E’ stata davvero un secondo papà per me e per tutti i miei colleghi che facevano la radio”.
Per Riccardo Cucchi una persona straordinaria, “tanti volevano essere come lui ma nessuno ci è riuscito”, ricorda con un pizzico di commozione e riguardo a “Tutto il calcio minuto per minuto“, il leggendario radiocronista ripensa ad alcune cose: “Era appassionato di calcio, ma non teneva per una squadra di calcio, a lui piaceva, amava l’ippica e il ciclismo, tanto da seguirlo per diverse volte. Lui, Ciotti e Ferretti sono stati i fondatori del radiocronista moderno. I narratori e i maestri di tutti noi, chi ha la mia età non può non ricordare la sua voce”