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Riggi: “La Russia rilancia la palla nel campo occidentale. Sulla Cina…”

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Francesco Spagnolo

Lorenzo Riggi di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni: “La presa di Bakhmut non è decisiva per le sorti di questo conflitto”.

E’ passato ormai oltre un anno dall’inizio dell’operazione militare di Mosca in Ucraina e da parte del Cremlino non sembra esserci l’intenzione di arrivare ad un cessate il fuoco. “La Russia non accenna a fare passi indietro e rilancia la palla nel campo occidentale – conferma ai nostri microfoni Lorenzo Riggida Mosca questa guerra è stata presentata contro l’Occidente allargato e non contro l’Ucraina quindi il target di riferimento restano gli Usa e la Nato“.

Lorenzo Riggi in esclusiva sulla guerra tra Russia e Ucraina – Notizie.com – © Ansa

I filorussi hanno dichiarato di aver conquistato parte di Bakhmut. Cosa significa questo passaggio per la guerra?

Per prima cosa bisogna dire che i combattimenti sono ancora in corso nella città. La presa di Bakhmut è più che altro un punto di partenza perché Mosca potrebbe decidere di andare verso Sud e scardinare la linea di contatto tra filorusso e forze ucraine dal 2014. Ma sicuramente non consentirebbe al Cremlino di avere uno slancio importante in questa guerra“.

Riggi: “La Cina aveva proposto un insieme di principi per arrivare ad un armistizio”

Putin e il presidente cinese Xi Jinping – Notizie.com – © Ansa

La Russia intanto ha detto no alla proposta di pace della Cina. Come sono i rapporti tra Moca e Pechino?

La proposta della Cina non era di pace, ma si trattava di una serie di principi che avrebbero dovuto aprire ad un armistizio. Era più favorevole alla Russia anche se alla fine non accontentava nessuno dei due. Pechino molto probabilmente non ha nessuna intenzione di avere un ruolo da negoziatore in questa guerra. Anche perché chi negozia deve avere un qualcosa da offrire da entrambi e le parti e possiamo dire che la Cina non è in queste condizioni. Però il governo cinese è sempre al fianco di Mosca anche senza dare un apporto al conflitto. Anche se ormai da settimane si vocifera che la Russia presto potrebbe ricevere delle armi da Pechino“.

Quale potrebbe essere la reazione dell’Occidente a questo scenario?

La cosa immediata sarebbe quella di sottoporre la Cina a nuove sanzioni. Qualora il governo cinese dovesse supportare Mosca, il rischio più concreto per Pechino è quello di vedersi chiudere l’accesso al mercato occidentale. E proprio per questo motivo ha deciso di non esporsi eccessivamente in questa guerra“.

Le armi cinesi potrebbero consentire alla Russia di sferrare l’attacco decisivo?

Sicuramente la Russia avrebbe una maggiore disponibilità di materiali, ma allo stesso modo Mosca non sarebbe in grado di sferrare l’attacco decisivo“.

“In Russia non c’è stato nessun crollo morale”

Vladimir Putin, leader del Cremlino – Notizie.com – © Ansa

Qual è la situazione che si respira in Russia dopo un anno di guerra?

Possiamo dire che è rimasta invariata. Anzi il tanto atteso crollo morale non è arrivato. Nonostante il sostegno alla guerra non sia maggioritario, il fronte interno tiene e non c’è un vero e proprio sentore di stanchezza verso la guerra. Il vero problema per il Cremlino è rappresentato dalle criticità che ci sono all’interno del cerchio magico“.

Queste criticità potrebbero portare ad una spaccatura all’interno del governo russo?

Questo rischio c’è anche perché l’astio tra Prighozin, il capo del gruppo Wagner, e la componente del gruppo militare è sempre più forte ed è proprio questo ad alimentare la tensione. Ricordiamo che la Wagner è ormai una forza importante per Mosca e la Russia sta prendendo Bakhmut proprio grazie a questi militari. Se ci dovesse essere un passo indietro, allora alcune criticità al livello operativo potrebbero diventare realtà“.

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Francesco Spagnolo