Nessuna scelta basata sulla scienza, lo stop e la serrata delle aule fu imposta dal ministro nonostante il Cts fosse “critico”
Un’inchiesta che sta facendo sempre più rumore. Novità, chat e messaggi che stanno venendo fuori e che rischiano seriamente di mettere in crisi alcuni funzionari e dirigenti politici. Durante la pandemia e dietro a tutte quelle decisioni prese dal Comitato tecnico Scientifico e dal Governo sta uscendo qualsiasi cosa. A diffondere parte di quelle conversazioni è il quotidiano La Verità che fa il parallelo tra il governo Conte e quello Draghi, con unello di congiunzione che si chiama Roberto Speranza. Proprio quest’ultimo che spesso quando doveva comunicare qualcosa di poco gradito agli italiani si trincerava dietro al fatto che lo imponesse la scienza e per tranquillità avvisava gli italiani ad accettare quelle norme e quelle decisioni.
E invece, a quanto risulta, era tutto il contrario. Nessuna scienza o studio, o meglio certo che c’erano ma non erano così rigidi da obbligare la gente a non muoversi o restare chiusa in casa. Dunque, erano i politici a far pressione sugli scienziati, in qualche modo a influenzarli, sostiene il quotidiano La Verità, a parlare con loro e a dettare la linea.
Speranza: “Dobbiamo chiudere le scuole. Ne sono sempre più convinto”. Brusaferro: “Credo sia bene approfondire prima”
Da Bergamo i magistrati lo spiegano e addirittura lo scrivono in maniera esplicita: «Il Cts nasce come ausilio e supporto tecnico scientifico per il capo del Dipartimento della Protezione civile, anche se poi è diventato non solo un organo consultivo del potere politico. Ciò nonostante, in più occasioni, il ministro Speranza ha concordato con Brusaferro quale sarebbe poi stata l’indicazione del Cts sui vari quesiti che gli venivano posti”.
Sul fatto che decida la scienza, quando invece lo facevano i politici. “Vogliono che anche noi siamo allineati […] insomma i politici non dovrebbero dialogare con noi […] dovrebbero ricevere i ns suggerimenti e poi decidere“. Poco prima di chiudere le scuole, il ministro Speranza: «Dobbiamo chiudere le scuole. Ne sono sempre più convinto», ma Brusaferro rispondeva: «Credo sia bene approfondire gli scenari. Vuoi metterlo già domani all’ordine del giorno?»