Oramai è piuttosto evidente chi sarà il vincitore nella categoria di miglior film alla cerimonia degli Oscar 2023, ecco il perchè.
Se fino a qualche anno fa pareva che per vincere l’Oscar come miglior film si dovesse necessariamente rispettare alcune ferree abitudini narrative e tematiche, adesso pare proprio che l’originalità e la fluidità siano dei requisiti piuttosto preziosi per essere competitivi nella feroce gara alla statuetta dorata.
I produttori e il regista di Everything Everywhere All at Once sembrano aver compreso fino i fondo questa implicita esigenza del pubblico e dell’Academy Awards, tanto da essersi conquistati piuttosto facilmente il ruolo di favoriti per la vittoria dell’Oscar.
A testimonianza del sorprendente successo accumulato, segnaliamo che Everything Everywhere All at Once sta trionfando in tutti quei premi che vengono considerati un affidabile indicatore di ciò che accadrà durante la cerimonia degli Oscar. Difatti, in tutti quei premi assegnati da produttori, autori e attori, il film sta riscuotendo un plauso universale, che difficilmente non troverà riscontri nell’attesa e imminente cerimonia degli Oscar (prevista per il 12 Marzo 2023).
Vi è una duplice ragione se questa irriverente rappresentazione audiovisiva si è conquistata, in così poco tempo, i favori di un’intera industria. La prima ragione è la modesta concorrenza a cui il lungometraggio diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert ha dovuto rispondere, poiché, a voler essere sinceri, bisogna ammettere che a questo giro non vi siano pellicole particolarmente adatte alla vittoria di tale categoria. Infatti, dal glorioso ritorno di Tom Cruise nei panni di Maverick in Top Gun: Maverick, allo straordinario successo di Avatar: La via dell’acqua, passando per la tanto gradevole quanto prevedibile autobiografia messa in scena da Spielberg in The Fabelmans fino alla raffinata e intima vicenda de Gli spiriti dell’isola, crediamo che nessuna di queste pellicole possa aver conquistato fino in fondo la giuria dell’ambito premio.
Al contrario, pare proprio che l’apparente imprevedibilità messa in scena in Everything Everywhere All at Once, possa aver regalato ai componenti dell’Academy Awards quella necessaria sensazione di freschezza narrativa, utile a trasformare un film modesto, in un vero e proprio evento. In realtà il messaggio portato avanti da Everything Everywhere All at Once non possiede le caratteristiche peculiari dei film cosiddetti “originali”, tuttavia una struttura narrativa piuttosto disorientate e una messa in scena davvero coraggiosa hanno permesso di ottenere quel prezioso senso di smarrimento che, scesi a patti con la controversa economia del film, riesce a donare al film quell’agognata nomea di “film innovativo”.