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Politica

Processo ‘Qatargate’, Fdi non ha dubbi: vuole l’Italia parte civile

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Cristiano

Processo ‘Qatargate’, per Fdi non ci sono assolutamente dubbi: in merito a questa vicenda vuole l’Italia come parte civile. Gli ultimi aggiornamenti

Qatargate (Ansa Foto) Notizie.com

Nella giornata di ieri è stata presentata la richiesta della mozione in Aula a Montecitorio. A firmarlo il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti. In merito al processo ‘Qatargate‘. La richiesta è semplice: lo Stato Italiano si costituisca parte civile in questo procedimento. In questa mozione, ci hanno tenuto a ribadire, che il governo italiano possa sostenere ogni “iniziativa utile al contrasto della corruzione“. Costituirsi parte civile per la salvaguardia e la tutela dell’immagine del nostro Paese nel contesto internazionale. Ricordiamo che tra i fermati in questa vicenda ci sono: Pier Antonio Panzeri (ex europarlamentare del Pd), Luca Visentini (sindacalista, poi rilasciato), Francesco Giorgi e Antonio Cozzolino.

Senza dimenticare Niccolò Figà-Talamanca ed Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo (rimossa dal suo incarico dalla numero uno Roberta Metsola). Il tutto ha avuto inizio il 9 dicembre del 2022 quando la magistratura belga dispose 16 perquisizioni. Basti pensare che proprio la Kaili fu trovata in possesso di 750 mila euro in contanti. Tra questi (ben 600mila) il padre della donna, Alexandros, aveva tentato di portare via dall’hotel ‘Sofitel’ di Bruzelles. Solo che la polizia lo fermò in tempo. Non solo: nell’appartamento vennero trovati gli altri 150mila euro. 600 mila, invece, vennero trovati nell’abitazione di Panzeri. Per un totale di 1,5 milioni di euro. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di: corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere.

Qatargate, Fdi chiede all’Italia di costituirsi parte civile

L’ex vicepresidente della Commissione Europea, Eva Kaili (Ansa Foto) Notizie.com

Secondo quanto riportato dagli inquirenti pare che al centro di tutto questo scandalo ci siano esattamente due Paesi: il Marocco ed appunto il Qatar. Da Doha, il governo, fa sapere che sono pronti a mettere da parte tutte le critiche sulle condizioni dei lavoratori impegnati nella costruzione degli stadi (in occasione del Mondiale di calcio che si è disputato poco prima della fine del 2022).

Per quanto riguarda il Marocco, invece, si era fatto leva sui migranti come strumento di pressione sull’Unione europea. Con l’obiettivo di, poter avere in cambio, dei visti ai cittadini marocchini. Non solo: anche quello di poter far riconoscere il Sahara occidentale come regione sotto la propria sovranità. Con l’obiettivo di estrarre fosfati (o almeno continuare in questo campo).

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