La leader di Azione, Mara Carfagna, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’. Si è espressa sul partito unico, vero obiettivo del Terzo Polo e di molto altro ancora
Mara Carfagna ha le idee molto chiare. Così come il Terzo Polo, anche se c’è ancora da attendere. L’unico obiettivo, fino a qui dichiarato, è uno solo: quello di formare un partito unico. Ed anche alla svelta. Questo è quello che ha fatto sapere in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Fa sapere che sono in attesa di alcune valutazioni pronte ad arrivare direttamente da ‘Italia Viva‘ per quanto riguarda il “cronoprogramma” proposto da ‘Azione’. Anche in maniera piuttosto accelerata visto che, sia dalla destra che dalla sinistra, fa sapere che c’è molto più “protagonismo”. “Altrimenti la nostra voce suonerà debole” fa sapere.
Quando le è stato chiesto il motivo per cui avesse deciso di entrare in ‘Azione’, sposando il progetto di Carlo Calenda, la risposta non si è fatta assolutamente attendere: “Sono entrata qui con la convinzione che all’Italia servisse un Terzo polo equidistante tra destra e sinistra e capace di costruire un’alternativa alla propaganda tossica degli opposti estremismi. Abbiamo davanti cinque anni per costruire il nostro progetto a livello nazionale. Sui territori, distingueremo caso per caso, nome per nome, programma per programma“.
Terzo Polo, la Carfagna spinge per il partito unico: “Bisogna fare presto“
Altro che ruolo, la Carfagna fa sapere di aver puntato sempre ai risultati. Nel corso della sua carriere afferma di averli prodotti. Tanto da fare alcuni esempi: “La legge sullo stalking ai Lep per gli asili nido, dalle enormi risorse Pnrr per il Sud alle norme contro i matrimoni forzati, anche senza ruoli dirigenti di partito, anzi talvolta in conflitto con il partito in cui stavo“. Quando le è stato chiesto della vittoria della Schlein, alle primarie del Partito Democratico aggiunge: “Penso che contribuirà a chiarire il quadro politico.
In questo momento c’è una destra, una sinistra e un centro. Poi il nostro, che si rafforzerà con la nascita di un partito unitario. Da donna sono contenta di ogni affermazione di leadership femminile: lo sguardo delle donne può cambiare in meglio le priorità della politica e anche il carattere del discorso pubblico italiano. Lo stesso che arriva quasi al limite del bullismo“.