In merito al conflitto in Ucraina (ed anche a molto altro ancora) l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del programma radiofonico ‘Un giorno da Pecora’. Le sue dichiarazioni non sono passate inosservate
E’ un Flavio Tosi a 360° quello che è intervenuto, nelle ultime ore, nel corso della trasmissione radiofonica ‘Un giorno da Pecora‘ su Rai Radio 1, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. L’ex primo cittadino di Verona ha parlato di vari argomenti. In particolar modo ha toccato il tema del fascismo. In merito a ciò le sue dichiarazioni non sono affatto passare inosservate. Tanto da creare alcune polemiche. Queste sono state alcune delle sue parole: “Non è più un reato definirsi fascisti, e l’apologia ad esserlo, essere fascisti non lo è secondo me. Mi sento un po’ st***zo ed un po’ fascista, un pochino però“.
Il deputato di Forza Italia, però, si è soffermato anche su quello che sta accadendo in Ucraina da più di un anno. Soprattutto su alcune dichiarazioni del leader del partito, Silvio Berlusconi, che hanno fatto molto rumore: “Condivido in pieno quello che dice sull’Ucraina“. Su di chi sia la colpa di questo conflitto la risposta non si è fatta assolutamente attendere: “La guerra è colpa di Zelensky, perché è lui che coi carri armati è andato dalla parte di là, su questo non ci piove. Putin ha invaso il Paese, su questo non c’è dubbio. Però se ci fosse stato Poroshenko o un presidente politico forse non si sarebbe arrivati a questo punto“.
Quando gli è stata posta la domanda se fosse stato d’accordo con le parole di Berlusconi (“Dice che la guerra è colpa di Zelensky perchè ha attaccato il Donbass“), Tosi ha risposto in questo modo: “Non ha detto così. Quello che si può dire è che il giorno prima di fare il premier faceva il comico. E forse un comico potrebbe lavorare per Berlusconi nelle reti Mediaset anziché fare il premier. Se ci fosse stato un premier diverso non ci sarebbe stata la guerra“.
In conclusione il deputato di FI ritorna sulle parole del ‘Cavaliere’: “Quando disse che non sarebbe andato a parlare con Zelensky lì è stato un po’ forte nell’espressione“. Sulla fine di un conflitto Tosi ha la soluzione: “La guerra finisce se Zelensky accetta di sedersi con Putin e viceversa. Bisogna sedersi ad un tavolo per arrivare alla pace. Come ha detto Berlusconi questa non è al nostra guerra, ma quella di cinesi e americani“.