Ricorre oggi la festa volta a celebrare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne e le discriminazioni e le violenze da loro subite
Oggi, più che mai, l’attenzione è sulle donne: una data, quella odierna, volta solo ad evidenziare la figura femminile nella società. La Giornata internazionale dei diritti della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le stesse sono state, e purtroppo sono ancora, oggetto in ogni parte del mondo.
La prima volta fu festeggiata negli Stati Uniti nel febbraio 1909 su iniziativa del Partito socialista americano, che aveva invitato tutte le donne a partecipare a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Secondo la tradizione, la Festa della Donna si celebra in alcuni Paesi dal 1908, in memoria delle operaie che persero la vita nell’incendio di una fabbrica di New York, l’8 marzo di quell’anno, ma di questo non vi sono tracce storiche. Nell’estate del 1910 la questione fu portata all’attenzione dell’VIII Congresso dell’Internazionale socialista, organizzato a Copenaghen; in un primo momento non si trovò un accordo per festeggiarla ovunque nella stessa data: negli Stati Uniti venne mantenuta l’ultima domenica di febbraio, mentre in altri stati come Germania, Danimarca e Svizzera, la Giornata della donna fu legata all’anniversario di particolari eventi storici e fu celebrata tra il 18 e il 19 marzo 1911. La prima festa della donna ad essere celebrata un 8 marzo fu quella del 1914, probabilmente perché in quell’anno tale data cadeva di domenica. In Italia la prima Festa della Donna si celebrò nel 1922, ma assunse un significato particolare nel 1945, quando l’Unione Donne in Italia festeggiò nelle zone già liberate dal fascismo.
8 marzo, ecco perché si regalano le mimose
Era l’8 marzo del 1946 quando, per la prima volta, apparve la mimosa come simbolo della Giornata internazionale dei diritti della donna. Un simbolo solo italiano scelto da tre donne, elementi di spicco, dell’Udi (Unione delle donne italiane): Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana. Il motivo? Alla fine della Seconda guerra mondiale, la mimosa era uno dei pochi fiori che fiorivano e, molto più, alla portata delle tasche di tutti. Inizialmente infatti sembra che fosse la violetta (che rappresentava la sinistra europea) il fiore prescelto per indicare questa ricorrenza ma, poiché più difficile da trovare e molto più costosa, è stato scelto il fiore giallo.
Nel tempo, in questa giornata, sono state istituite numerose iniziative dedicate alle donne: dalle visite gratuite di prevenzione, all’ingresso omaggio nei musei, dagli sconti di qualsiasi tipo in molti negozi, fino alla gettonata mimosa che viene regala in quasi ogni luogo delle città italiane, per omaggiare il sesso femminile.