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Economia

Governo Meloni: ecco come cambia il fisco

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Argia Renda

Quali sono i cambiamenti previsti per il fisco con il Governo guidato da Giorgia Meloni: ecco cosa prendere in considerazione.

Con il nuovo esecutivo guidato dalla Premier Giorgia Meloni sono stati tanti i cambiamenti messi in atto che in un certo senso hanno chiuso le porte ai Governi del passato e se presi bene da una parte degli italiani, non hanno potuto certamente creare dei malumori da parte di qualcun altro.

Premier Meloni, foto fonte Ansa. Notizie.com

Tra i vari cambiamenti messi in atto, ad ogni modo, ci sono anche le decisioni che riguardano il fisco, cosi come riporta il sito Open, infatti sono per la precisione tre i punti ad essere stati modificati rispetto al passato e su cui forse ancora non tutti sembrano avere le idee chiare.

Parliamo delle aliquote, un tetto alle detrazioni e risparmi fino a 1.100 euro all’anno per le fasce di reddito: sono questi i punti cardine presenti nella nuova riforma che riguarda il fisco del Governo Meloni che stando alle parole del Viceministro all’Economia Maurizio Leo arriverà in consiglio dei ministri a metà Marzo. Ma approfondiamo il discorso.

Fisco, ecco i cambiamenti apportati dal Governo Meloni

La novità principale, come detto prima, è quella che riguarda il sistema dell’Irpef che da quattro passa a tre scaglioni di reddito e con anche la conseguente riduzione delle aliquote, è giusto sottolineare che già con il precedente Governo, erano stati presentati i primi cambiamenti, ma adesso ci sarà una modifica ulteriore.

Premier Meloni, foto fonte Ansa. Notizie.com

Cosi come riporta il sito Open: “Il gruppo di studio del ministero ha elaborato una serie di proposte. Attualmente i contribuenti italiani sono divisi in quattro fasce. La prima è quella di 15 mila euro di reddito, sottoposta a un prelievo del 23%. Poi c’è quella da 15 a 28 mila euro, con un prelievo del 25%. Da 28 a 50 mila si arriva al 35%. Oltre i 50 mila l’aliquota è al 43%”.

Sembra infatti possibile, cosi come anticipa il Messaggero che possa avvenire una specie di fusione tra i due scaglioni centrali, con un conseguente risparmio per chi guadagna tra i 28 e i 50 mila euro.

Ma non è finita qua, chi riesce ad arrivare a 60 mila euro, ne potrebbe poi risparmiare 1140, senza contare che per le persone che invece si trovano tra i due scaglioni, si sta pensando anche di introdurre una aliquota ancora più vantaggiosa che arriva al 20%: “La riforma punterà sul Quoziente Familiare. Un sistema che tassa i cittadini tenendo conto del numero di figli a carico. Per recuperare il mancato gettito si ricorrerà a una revisione e riduzione di agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni. Che ormai ammontano a oltre 600 miliardi. E che, ha rilevato Leo, cubano circa 156 miliardi di mancate entrate” sono queste le parole del Viceministro Leo e ancora: “Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote”.

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