Amatrice, negli ultimi minuti la notizia dello sgombero delle ‘casette’. Il tutto tramite una nota ufficiale che è stata emanata dallo stesso Comune
A partire da questa mattina è iniziato il processo di sgombero delle ‘casette’ di Amatrice. Per chi ha una nuova abitazione. Impossibile non ricordarsi, purtroppo, del nome di questa città che è diventata il simbolo del nostro Paese. Soprattutto per quello che è accaduto quasi 7 anni fa. Era il 24 agosto del 2016 quando un violento terremoto ha devastato il Centro Italia. In particolar modo la città rietina. In quel terribile sisma morirono 299 persone. 388, invece, coloro che rimasero feriti. Un terremoto che ha distrutto una decina di borghi in alcune regioni come: il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo.
La notizia è di pochi minuti fa. Ad Amatrice è stato disposto lo sgombero forzato da parte della Sae (Soluzioni Abitative d’Emergenza). Il riferimento è fin troppo chiaro: quelle casette che sono state costruite dopo il violento sisma. Per poter dare ad un riparo a chi, una casa, dopo quella tragedia, non ce l’aveva più. L’annuncio è stato effettuato dal Comune reatino con un comunicato. Lo stesso che è stato definito “doloroso” ma necessario per poter seguire l’iter. In collaborazione con la Protezione Civile, proprietaria delle Sae, e in sinergia con Prefettura e Questura di Rieti.
Amatrice, parte lo sgombero delle ‘casette’: l’annuncio del Comune
Questo il comunicato emanato dal Comune: “Un iter legale questo, doloroso, lacerante, ma coerente con l’obbligato ritorno alla normalità della nostra città e con la natura transitoria delle Strutture Abitative di Emergenza l’amministrazione è sempre stata vicina alla popolazione. In questi mesi, pur denunciando i pochi casi di malafede.
Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze e preoccupazioni di chi già colpito dal trauma della perdita delle persone e cose care, non intendeva lasciare la propria Sae per tornare ad abitare nelle nuove abitazioni ricostruite a norma anti-sismica. Ma ora bisogna fare un passo in avanti. Un passo coraggioso e responsabile. La fase emergenziale va superata“. Una decisione che potrebbe provocare non poche polemiche e soprattutto discussioni da parte di chi, ad Amatrice, continua a viverci.