Dopo avere effettuato l’angioplastica, uno studio ha rivelato come le donne a livello cardiaco rischino di più rispetto agli uomini.
E’ certamente fuori questione il fatto che la medicina negli ultimi anni abbia fatto dei veri passi in avanti che hanno portato anche alla possibilità, non solo di curarsi in modo migliore e più veloce, ma anche di capire per tempo quale possano essere i problemi che si presentano, superata una certa età.
Eppure, quello che di recente uno studio medico ha confermato, forse nessuno se lo sarebbe mai aspettato: parliamo in particolare di alcune differenze che riguardano le donne e gli uomini specialmente dal punto di vista cardiologico. Le differenze tra i due sessi sono davvero molto evidenti.
Ad avere approfondito la questione è stato uno studio specifico, che di recente è stato anche reso noto e pubblicato su una rivista americana che si chiama Circulation, che ha spiegato anche per mano di chi lo ha realizzato, un particolare davvero importante. Di cosa si tratta?
Ad averlo confermato e rivelato, forse per la prima volta è stato uno studio, pubblicato sulla rivista americana Circulation e portato avanti da JJ Coughlan e dai suoi collaboratori del Dehutsches Herzzentrum dell’Università di Monaco (Germania) .
Ebbene, pare che esistano tra gli uomini e le donne delle differenze ancora più profonde rispetto a quelle che già si conoscono e che in questo caso hanno a che fare con la medicina e per essere ancora più chiari con l’angioplastica coronarica. Per chi non sapesse di che cosa stiamo parlando, si tratta di una procedura medica attraverso la quale cui viene eseguita la dilatazione di un vaso sanguigno ostruito, tramite l’utilizzo di un palloncino che viene posizionato dove sussiste il problema e gonfiato così da ricreare lo spazio ottimale per lo scorrere del sangue.
Ebbene, dopo averla effettuata, lo studio può con precisione affermare che a correre maggiori rischi proprio dal punto di vista cardiaco sono le donne rispetto agli uomini, cosi come riporta il Gazzettino: “Ad essere presi in considerazione sono stati 9.700 pazienti, di cui quasi 2.300 donne, a cui era stato fatto un intervento di angioplastica (disostruzione dell’arteria con gonfiaggio di palloncino e successivo impianto di stent) per la chiusura parziale o totale di una delle arterie che portano sangue al cuore”.
Dopo 10 anni dall’intervento il risultato è stato di mortalità del 18,5% nelle donne e del 14,3% negli uomini e non è tutto ad un mese dall’intervento le donne correvano maggiore rischio di avere un infarto e di doversi quindi sottoporre ad un secondo intervento.