Roberto Mancini, in un’intervista al quotidiano romano de “Il Messaggero”, lancia l’allarme attaccanti in vista delle sfide di qualificazione a Euro 2024 contro Inghilterra e Malta
Il Commissario tecnico azzurro esprime tutta la sua preoccupazione, in vista dell’inizio delle prossime partite ufficiali della nostra Nazionale, per l’improvvisa carenza di giocatori per il reparto d’attacco dell’Italia. Tra l’infortunio di Immobile, la speranza di recuperare Raspadori, altri che giocano molto poco nelle rispettive squadre di club e la possibilità di lanciare qualche giovane che attualmente gioca all’estero.
Quella del 23 marzo al Diego Armando Maradona contro l’Inghilterra sarà la prima partita per le qualificazioni del gruppo C dei prossimi Campionati europei in programma nel 2024, ma anche il primo appuntamento senza Vialli come capo delegazione azzurra, proprio nello stadio dove il 14 novembre 1987 l’Italia vinse 2-1 contro la Svezia grazie a una doppietta di Gianluca.
Dopo aver fallito clamorosamente per la seconda volta consecutiva la qualificazione alla fase finale della Coppa del Mondo, la Nazionale italiana non può certo permettersi di non qualificarsi neanche ai prossimi europei in programma in Germania nel 2024, anche perché ci sarà difendere il titolo conquistato a Wembley contro l’Inghilterra nel 2021. E proprio contro gli inglesi, il prossimo 23 marzo a Napoli, comincerà il cammino delle qualificazioni dell’Italia allenata da Roberto Mancini. Il Commissario tecnico azzurro dalle colonne de Il Messaggero ha però voluto lanciare un grido d’allarme per quanto riguarda il reparto d’attacco dell’Italia.
“I problemi là davanti sono seri. Immobile è ko, Raspadori in forse. Abbiamo dei grossi interrogativi. Quasi tutti gli attaccanti centrali hanno giocato pochissimi minuti negli ultimi mesi, ha spiegato il ct dell’Italia, “non ne abbiamo uno che ha giocato titolare, forse solo Gnonto ha giocato un po’ di più nel Leeds e può fare la punta centrale. Ma per il resto siamo messi male: Scamacca è reduce da un infortunio, Ciro si è fatto male, Belotti gioca poco”. Una situazione che dire preoccupante è un semplice eufemismo
Quello degli attaccanti è un problema serio che è emerso con prepotenza negli ultimi anni nel campionato italiano, serbatoio principale della nostra Nazionale, dove un ricambio generazionale non sembra davvero all’orizzonte, con il solo Ciro Immobile che continua a timbrare con puntualità svizzera con la maglia della Lazio, ma anche per lui l’età anagrafica corre inesorabilmente. Se pensiamo che, soltanto nel 2006, quindi una generazione fa, l’Italia di Marcello Lippi si laureava Campione del Mondo con la possibilità di scegliere in attacco due tra Del Piero, Gilardino, Toni, Totti, Inzaghi e Iaquinta, più di 600 gol totali in carriera, si capisce l’ incredibile difficoltà dell’attuale Ct azzurro nel formare un attacco all’altezza del nostro blasone.
Le poche alternative hanno obbligato Mancini a convocare anche giocatori giovani e sconosciuti agli appassionati italiani perché militanti in squadre estere, come Grifo e Gnonto e domani, per le partite di qualificazioni europee, molto probabilmente toccherà anche ad Andrea Campagna, attaccante classe 1996 che gioca in Romania: “Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol”, ha detto il Commissario tecnico azzurro.