E’ arrivata la decisione della Procura su Beppe Grillo e il caso Moby. Ecco quale scelta è stata fatta dal pm subito dopo la chiusura delle indagini.
Prima svolta importante sul caso Moby. Come riferito dall’Agi, la Procura di Milano ha chiuso le indagini e preso una decisione importante nei confronti di Beppe Grillo, una delle persone coinvolte in questa vicenda.
Il magistrato ha deciso di confermare l’iscrizione sul registro degli indagati del co-fondatore del M5s con l’accusa di traffico di influenze. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, il comico genovese avrebbe commesso una attività illecita per far ottenere a Moby un trattamento di favore nel pagamento. E a sostegno di questa tesi ci sarebbero alcuni messaggi tra lo stesso Grillo e Vincenzo Onorato, armatore dell’imbarcazione e anche lui tra gli indagati.
Nelle prossime settimane toccherà al gip di Milano decidere se proseguire su questa strada oppure archiviare la posizione di Beppe Grillo in questa vicenda.
I messaggi tra Grillo e Onorato
La decisione della Procura, come detto, è stata presa al termine di una approfondita indagine e dopo che gli inquirenti sono entrati in possesso dei messaggi tra Grillo e Onorato. Come scritto dall’Agi, in uno di questo il co-fondatore dei pentastellati garantiva di aver messo in moto Di Maio e Toninelli, ai tempi ministri dello Sviluppo Economico e dei Trasporti, per consentire a Moby di avere quei soldi.
La conversazione tra i due è andata avanti fino ad agosto. Il 9 di quel mese, infatti, Onorato ha confermato a Grillo di aver ricevuto i soldi. Un messaggio seguito dalla promessa da parte dell’armatore di Moby di organizzare dei comizi elettorali per i 5Stelle. Tutti colloqui che hanno portato la Procura a iscrivere sul registro degli indagati il comico genovese oltre che lo stesso Onorato con l’accusa di traffico di influenze.
La posizione di Grillo al vaglio del gip
Ora la posizione di Beppe Grillo sarà al vaglio del gip di Milano. Sarà lui nelle prossime settimane, dopo aver sentito anche i diretti interessati, a decidere se confermare la decisione della Procura e quindi mandare a processo il comico genovese oppure archiviare la sua posizione e chiudere la vicenda subito.