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Curiosità

‘I prodromi di un travaglio’, edito da Bertoni Editore: la recensione

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Arianna Di Pasquale

Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. “I prodromi di un travaglio – strategie di gravidanza” scritto da Elena Pagani per Bertoni Editore è in vendita a 15.00 euro in tutte le librerie italiane. Ed è accattivante già dalla copertina che evidenzia, con eleganza, una delle gioie della maternità.

La prima edizione in commercio risale al 2019. Negli anni, il volume ha riscosso notevole interesse e successo tra i lettori nazionali. Lo scritto vuole essere una sorta di guida per tutte le donne che stanno attraversando il magico, ma non sempre facile, momento dell’attesa di un bambino e per le neomamme alle prese con tutte le novità che l’arrivo di una nuova vita comporta. Vengono trattati, in modo esauriente e ironico, molti temi che interessano le future mamme, sia dal punto di vista emotivo – come ad esempio cosa si prova quando si scopre di essere in attesa – sia dal punto di vista pratico con consigli come cosa mangiare in gravidanza, quali prodotti è meglio utilizzare, come prendersi cura del proprio corpo, vestirsi. E anche su come venga trattata una donna incinta nella società – dove purtroppo non sempre le vengono date le giuste priorità – e altro ancora.
Di lettura semplice e scorrevole, non manca di strappare un sorriso: può essere un’idea regalo carina da fare a un’amica che sta per diventare mamma o che lo è appena diventata. Possono leggerlo anche i futuri papà, avvicinandosi così al nuovo universo che li attende, tra un consiglio e l’altro e qualche risata che fa sempre bene, soprattutto in un momento di attesa e gioia come quello della maternità.

Elena Pagani, giornalista e scrittrice, nelle 78 pagine di “I prodromi di un travaglio” ha aperto il suo cuore ad ogni lettore o lettrice circa la sua esperienza con il divenire mamma. Far nascere un bambino e catapultarlo dal caldo, avvolgente e silenzioso ventre materno in questo caotico e rumoroso mondo è un’esperienza che cambia completamente la vita, non solo alla mamma, ma più in generale alla coppia, che diventa in un attimo una famiglia. L’ingresso della creatura nelle esistenze dei genitori porta con sé responsabilità e doveri che entrambi devono imparare ad affrontare e soddisfare insieme. La grande decisione di avere un bambino richiede una riflessione sul futuro in termini di progettualità. Molte coppie infatti amano pianificare tutto in anticipo per la paura di non trovarsi in un meccanismo perfettamente oliato una volta che si è una famiglia con uno o più cuccioli da crescere. A pagina 21 inizia un divertente capitolo, battezzato – è il caso di dire – “La scelta del nome”. Un argomento da non sottovalutare poiché accompagnerà la creatura per tutta la vita. L’autrice ci confessa di aver iniziato a pensarci già dal primo mese di attesa. Più avanti, la Pagani pone l’accento su un altro quesito: “Baby shower: si o no?”. Si tratta dell’usanza – che spopola negli Usa e ora è arrivata anche da noi – di organizzare un party pre-nascita per parenti e amici, nel corso del quale si è sommersi dai regali e, se si vuole, si comunica il sesso del nascituro.

Elena Pagani – Notizie.com

Attraverso la sua esperienza, la Pagani, aiuta altre donne che si trovano “neo-mamme”, cercando di spiegare cosa sia meglio sapere prima di diventare genitori. Facciamo un rapido excursus. L’argomento di ogni conversazione durante la gravidanza è la condizione stessa. Dopo, ogni discorso sarà sempre incentrato sul nuovo arrivato. Ne consegue che gli amici senza figli diventeranno un po’ distanti, almeno per i primi tempi. E’ possibile poi nutrire paure relative all’ipotesi che il bambino “non piaccia” alla mamma, ma sono paure che svaniscono appena si posa lo sguardo sull’essere umano a cui abbiamo dato la vita.

Anche l’abbigliamento ha un suo spazio. I vestiti per la gravidanza sono costosi ma ci si può organizzare per scegliere alternative ai classici negozi di settore che costano un occhio della testa, quando i nostri capi, all’improvviso, non saranno più adatti. Anche il bebè crescerà in fretta ed i suoi completini dureranno davvero molto poco, ecco perchè è utile, tra amiche e parenti passarsi e scambiarsi i vestiti.
Magicamente una neo mamma capirà tutti quei comportamenti della propria madre che da bambina le sembravano alquanto bizzarri. Farà cose che anche sua madre ha fatto e le sembreranno all’improvviso buone e giuste. Il sonno diventerà leggero come una piuma. A volte ad una neo mamma o ad un neo papà mancherà la libertà che avevano prima di diventare genitori, ma la stanchezza li aiuterà a sentire meno questa effimera manchevolezza. L’autrice ricorda che non si riceveranno mai così tanti consigli come in questo momento della vita. Giusto ascoltarli pazientemente, ma spetta ai genitori fare le scelte che ritengono siano le migliori per il neonato. L’allattamento al seno non dovrebbe essere doloroso. Se succede, la maggior parte delle volte è perché il bebè è posizionato nel modo sbagliato. All’improvviso il fotografo professionista o il videomaker che è in voi uscirà fuori e vi riempite gli hard disk di foto e video che ritraggono il vostro cucciolo. Avere un bambino cambia il corpo di una donna. E’ inevitabile, ma non è grave. Basta non lasciarsi andare, seguire una buona dieta e fare ginnastica dopo il parto per rimettersi in forma.
La maggior parte degli acquisti sarà per il pargolo. Basta con gli abiti, i gioielli, i mobili di design, le macchine, ora quello che conta è trovare il trasporto più adatto per il bambino.

Una volta che iniziate a vivere a contatto quotidiano con il vostro amore di cucciolo, vi chiederete come avete potuto vivere senza di lui fino a quel momento. Anche se l’arrivo di un figlio porta inevitabilmente con sé qualche timore, è utili circondarsi di persone fidate che siano di aiuto durante la gravidanza e nei primi mesi di maternità. Diventare mamme, fra gioia e preoccupazione. Ma l’attesa di un figlio dà luogo anche a un processo di profondo cambiamento. Cambia il corpo, che manda segnali per niente gradevoli – nausea, vomito, mal di schiena, mal di testa; che si appesantisce e rende difficile fare tutto quello che si faceva prima – vestirsi come prima, muoversi come prima. Cambia l’immagine di sé e del proprio futuro, in cui dovrà trovare posto quel bambino e in cui bisognerà costruire nuovi equilibri – nei tempi, negli impegni, nelle relazioni. La comparsa di emozioni “fuori copione” (ansia, insicurezza, irritazione) può essere difficile da condividere, e addirittura preoccupare la futura mamma: «È normale che mi senta così? Non vorrà dire che non sono, che non sarò, una brava mamma?». Il timore di non essere “giuste” nel ruolo può diventare un pensiero ricorrente, indesiderato e spiacevole, che si fa vivo a tradimento e compromette la serenità di quel momento della vita. In fondo ci si sta preparando a un compito impegnativo e, nel caso di una prima gravidanza, completamente nuovo: essere preoccupate, essere consapevoli delle difficoltà che quel compito comporta, è legittimo e realistico, contribuisce ad attivare la motivazione e a mantenere viva la determinazione che consentirà di attraversare i diversi momenti che ci attendono: diventa nocivo nel momento in cui comincia a essere dominante, e i compiti che ci aspettano appaiono enormi, al di là delle nostre forze.

‘I prodromi di un travaglio’ – Notizie.com

L’aumento delle preoccupazioni sulla gravidanza, il parto, l’allattamento, l’accudimento del bambino – sull’essere mamme, insomma – è legato a un’immagine “eroica” della maternità, che è stata alimentata da un eccesso di indicazioni, regole, consigli diffusi da riviste e manuali, e dal proliferare di gruppi social in cui l’esperienza di avere e allevare un bambino viene descritta come una serie di prestazioni in cui una “brava” mamma deve dare il meglio di sé, dimostrare di essere sempre all’altezza, e magari, se possibile, battere anche qualche record. Una specie di nuovo sport olimpico, in pratica. In realtà, l’esperienza della maternità è fatta di relazioni: quella speciale, unica, con il bimbo che deve nascere, con i familiari, con chi è più vicino alla mamma in quella fase della vita, i professionisti che affiancano la donna nel corso della gravidanza: l’ostetrica, il ginecologo, il medico di famiglia. Per vivere bene l’attesa è importante pensare a quelle relazioni come a una rete protettiva, e come a una riserva di risorse da utilizzare al meglio: immaginare la maternità come un’avventura solitaria è rischioso, e ingiustamente faticoso. timori delle mamme alla prima esperienza riguardano sia gli aspetti legati al benessere e alla salute propria e del bimbo, sia gli aspetti legati alle incombenze che le attendono nei primi mesi di vita del piccolo. Timori che – ovviamente – si mescolano: uno dei cambiamenti più profondi prodotti dall’esperienza di maternità è la comparsa di quella che è stata definita “preoccupazione materna primaria”, una condizione emotiva che porta la mamma a mettere in primo piano il benessere del bambino prima ancora che venga alla luce. La domanda «Sarò in grado?» può diventare motivo di ansia, di insicurezza, di malessere. Il benessere e la salute, fisica ed emotiva, della donna sono invece una componente fondamentale dell’“essere una brava mamma”: una brava mamma è innanzitutto una persona che sa prendersi cura di sé, per poterlo fare anche col suo bambino, attingendo a tutte le energie e l’equilibrio che questo compito richiede. Anche se non possiamo trasportare altre tradizioni e altre culture nel mondo in cui viviamo, possiamo però accoglierne il significato: una mamma serena e non stressata, non stremata, non esausta è una mamma migliore. Questo cambia un po’ la prospettiva: la domanda preoccupata «Sarò una brava mamma?» può diventare «Come posso farmi aiutare a essere una mamma serena e non stremata?». Interessante ciò che la Pagani scrive a pagina 69. Nel capitolo XXIX nominato “Se Wonder Woman esistesse sarebbe sicuramente una mamma!” dice: “Una mamma sa nascondere le lacrime. Sa sorridere quando ha dentro di sé una tempesta. Sa parlare bene di papà anche se vorrebbe strozzarlo. Sa mentire, ma solo a fin di bene, sa giustificare, ma solo se questo non crea un pretesto. Cerca di affrontare la quotidianità e i suoi problemi con il sorriso: dal lavoro alla gestione della casa, dai litigi familiari ai problemi economici”. La madre è sublime perché è tutta istinto. L’istinto materno è divinamente animale. “La madre non è donna, ma femmina”. In questa citazione di Victor Hugo si racchiude un Mondo.

Tutto questo – ma molto altro ancora – si trova nel volume della Pagani, un testo che aiuterà tante di voi a risolvere i propri dubbi, a conoscere in anticipo quelle risposte di cui si ha bisogno e che fanno tacere le mille domande che affrontare una maternità fa inevitabilmente sorgere. Correte quindi in libreria a comprare subito la vostra copia di “I prodromi di un travaglio – strategie di gravidanza” per Bertoni Editore: l’attesa e la nascita, mettendo in pratica quando contiene, potranno essere davvero delle esperienze uniche.

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Arianna Di Pasquale