Il commissario tecnico azzurro, in una intervista rilasciata al Messaggero, ha sottolineato come tra infortuni e scelte dei club, i giocatori offensivi italiani stiano giocando troppo poco. I numeri nei vari campionati, in effetti, non aiutano a guardare ai prossimi impegni con serenità.
Roberto Mancini lancia l’allarme. Il commissario tecnico azzurro è preoccupato, la questione attaccanti lo tormenta, vorrebbe trovare una soluzione adeguata in vista dei prossimi impegni dell’Italia.
In una intervista a Il Messaggero, Mancini ha lamentato che gli attaccanti italiani giocano poco o per via di infortuni o per scelta tecnica dei rispettivi allenatori nei club. Un problema serio per la Nazionale che dovrà affrontare Inghilterra e Malta, tra due settimane, nelle prime gare di qualificazione al prossimo Europeo. Ma chi giocherà al centro dell’attacco azzurro contro i Tre Leoni e contro la nazionale allenata da Marcolini? Il rebus è aperto e più intricato che mai. Immobile è out per infortunio, Raspadori sta recuperando da un problema muscolare piuttosto serio e Scamacca gioca poco al West Ham e pure lui è reduce da un infortunio.
Analizzando il minutaggio degli attaccanti italiani fin qui in effetti i numeri che vengono fuori non sono confortanti. L’attaccante ad aver giocato di più è Caputo che per ora è stato presente nell’89% dei minuti a disposizione in campionato. Segue Andrea Pinamonti con il 66%, mentre Ciro Immobile si ferma al 65%. L’attaccante della Lazio è al terzo infortunio muscolare della stagione e salterà sicuramente le prossime partite contro Bologna e Roma, abbassando dunque ulteriormente questo dato. Dietro a Immobile si piazzano Manolo Gabbiadini (57%), Kevin Lasagna (55%) e Andrea Petagna (49%).
Italia, problema attacco: infortuni e panchina complicano la vita a Mancini
Belotti, vice Immobile all’Europeo, fin qui ha giocato solo il 24% dei minuti a disposizione. Pochissimo. Come Raspadori con il 28%. Il Gallo e Raspa pagano la scelta di andare in club dove c’era già un titolare praticamente inamovibile: Abraham nella Roma e Osimhen a Napoli. Il problema è anche per gli italiani all’estero, perché quello che gioca di più è Vincenzo Grifo con il 78% dei minuti, ma è più un attaccante esterno piuttosto che un centravanti. Gnonto – secondo Mancini – può essere usato da prima punta, pur rimanendo soprattutto un esterno offensivo, ma con il Leeds (59%) s’è ritagliato il suo spazio e può diventare una soluzione d’emergenza. Prima punta è Andrea Compagno, della Steaua, che fin qui ha giocato il 72% dei minuti.
Vita dura per Scamacca che al West Ham paga anche le difficoltà collettive, oltre al recente infortunio e infatti fin qui ha giocato solo il 40% dei minuti a disposizione in Premier League. Non una situazione semplice per l’attacco dell’Italia e per Mancini.