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Cronaca

Diabolik, il giorno prima lo spiava al parco: poi l’omicidio

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Argia Renda

La morte di Diabolik era già stata preparata, il giorno prima il killer lo spiava al parco per non rischiare di lasciare qualcosa al caso.

Non doveva essere lasciato niente al caso, questo pare essere stata l’intenzione del killer, che cosi come riporta il Messaggero, il 7 Agosto del 2019 ha ucciso l’ex capo degli ultrà degli Irriducibili della Lazio, ovvero Fabrizio Piscitelli detto Diabolik.

Carabinieri, foto fonte Google, Notizie.com

Proprio il giorno prima, il suo killer, era andato  al parco per spiarlo e capire le sue mosse quelle che ripeteva ogni giorno, il giovane infatti si era recato proprio al Parco degli Acquedotti, luogo dell’appuntamento fissa, cosi come riportano gli investigatori, con Alessandro Capriotti, detto er Miliardero, che, sempre da quello che si legge sul Messaggero pare avesse un debito di droga per decine di migliaia di euro con gli albanesi del gruppo di Piscitelli.

I due si erano già incontrati quattro o cinque volte al parco, pare che uno degli appuntamenti passati fosse anche segnato sull’agenda di Piscitelli, eppure quel 6 Agosto le cose vanno diversamente: nei video analizzati dagli investigatori, come riporta il Messaggero, si vede: “L’ex capo ultrà è già seduto sulla panchina e – stando a quanto riferito dal suo autista guardaspalle, riceve una telefonata (non si sa da chi) in cui si capisce che l’incontro è rinviato al giorno dopo”.

Diabolik ucciso da un solo colpo fatale: il killer assoldato da tre mandanti

Insomma qualcosa di davvero insolito è quello che nelle indagini degli investigatori è venuto fuori, il giorno prima lo studio delle mosse del Piscitelli e il giorno dopo, nello stesso parco, l’omicidio. Cosi come si legge sul Messaggero: “Piscitelli torna al parco degli Acquedotti e si risiede sulla stessa panchina. Un uomo vestito da runner,  che secondo la Procura di Roma è l’argentino Raul Esteban Calderon, arriva di corsa e gli spara un solo colpo, fatale, alla nuca”.

Diabolik, foto fonte Messaggero, Notizie.com

Stando alle indagini della Squadra mobile il killer, pare che il killer in questione fosse stato assoldato da tre mandanti, ovvero Alessandro Capriotti, Leandro Bennato e Giuseppe Molisso, sempre dalle indagini è infatti venuto fuori, come l’appuntamento che era stato fissato il giorno prima, in realità servisse solo per una prova generale per scoprire per bene dove Diabolik si sarebbe seduto, e per andare a colpo sicuro, senza restare sorpresi da una sua possibile reazione.

Ad oggi , i pm, non avendo trovati altri riscontri a questa ipotesi portata avanti dagli investigatori, ha deciso di chiedere l’archiviazione delle posizioni dei tre indagati.

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