Il centrocampista belga, che oggi gioca con la Spal, si confessa in una lunga intervista, nella quale parla anche di Totti e del suo rapporto con la Juventus
A Gennaio ha accettato il trasferimento a Ferrara per giocare con la Spal in serie B. Il richiamo di un vecchio amico come Daniele De Rossi e la voglia di tornare a mettersi in evidenza, hanno prevalso sui dubbi e lo scetticismo di “buttarsi in un’avventura” che sembrava piena di rischi ed incertezze. Radja Nainggolan ha accettato di buon grado di ripartire dalla Spal, ma dopo poche settimane il tecnico/amico Daniele De Rossi è stato allontanato dalla panchina. Ora si ritrova a dover cercare di risollevare la barca ed emergere in un mare tempestoso.
Intanto l’ex romanista si è confessato in una lunga intervista pubblicata oggi, parlando di diversi temi e confessando anche qualche peccato. E togliendosi anche dei sassolini. Come l’immediata risposta a Walter Sabatini. L’ex Direttore Sportivo della Roma, che lo volle nella capitale, lo aveva bacchettato per i suoi comportamenti fuori dal campo. Il ninja ha prontamente risposto: L’ho chiamato – dichiara in un’intervista al Corsera – gli ho detto che otto shottini sono pochi… io ne bevo anche venti. E poi vado in campo ugualmente. Sabatini mi vuole bene, è convinto che avrei potuto fare di più, ma io sento di aver dato il massimo”.
I suoi comportamenti sono stati spesso oggetto di critiche. Su tutti un video nel quale, dopo una festa in un locale a Capodanno, sembrava particolarmente agitato e brillo. “La notte più folle l’ho vissuta a Roma, a Capodanno – ricorda l’ex centrocampista della squadra giallorossa – i miei video ubriaco hanno fatto il giro del mondo: la società andò su tutte le furie: avevano ragione”. Nella capitale ha stretto un rapporto di amicizia con Daniele De Rossi e con l’ex capitano Francesco Totti, con il quale mantiene i contatti. “Voglio bene a Totti, siamo stati felici insieme. La fine del suo matrimonio è un qualcosa che accade a tante altre persone: la vita non è programmabile”.
Nainggolan ricorda poi le esperienze con i tecnici che ha avuto nella Roma e all’Inter. “A Milano Conte è stato chiaro – continua il centrocampista belga – mi disse che non facevo parte del progetto, ho apprezzato la sua sincerità. Con Spalletti a Roma è andata benissimo mentre all’Inter ho giocato poco. E’ uno che mi ha sempre detto le cose in faccia. Mourinho? E’ istintivo come me”. Il centrocampista torna poi torna sul suo rapporto con la Juventus. Club che lo ha cercato in passato. “Il no alla Juve? Erano forti, ma non vincevano solo per bravura: erano agevolati. Nel 2014 con la Roma perdemmo 3-2, con due rigori fuori area”.