Il ministro per i rapporti con il Parlamento: “Abbiamo reagito alla tragedia con un decreto ampio. La Bossi-Fini andrà cambiata. Surreale la narrazione dell’opposizione”
I dati diffusi da Frontex preoccupano tutti. E’ stata infatti registrata un’impennata di flussi nel Mediterraneo centrale: si calcola un +116% rispetto allo scorso anno. Questa rotta principalmente da Libia e Tunisia continua ad essere quella più battuta e la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente. La grave crisi economica in Tunisia, lascia immaginare nuovi e diffusi sbarchi in previsione dell’estate. Senza dimenticare le problematiche che riguardano la Libia, dove si prevedono oltre 685.000 persone (molte delle quali provenienti da strutture di sicurezza) pronte ad imbarcarsi in vista dell’estate.
La situazione è quindi preoccupante. Il Governo si è mosso. Dopo il Consiglio dei Ministri svolto a Cutro, si è optato per nuove e più pesanti leggi che colpiscano gli scafisti. “Ho visto più attacchi al Governo, rispetto che agli scafisti”, ha attaccato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “La presenza del governo nella sua totalità a Cutro era un segnale che andava dato, innanzitutto per rispetto delle vittime. Il secondo obiettivo di quel consiglio dei ministri era invece reagire politicamente alla tragedia. E lo abbiamo fatto, con un decreto ampio e duro che inaugura una lotta senza quartiere agli scafisti, aumenta la collaborazione coni Paesi di partenza e gestisce il fenomeno con flussi di arrivo regolari”, ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero.
Il ministro ha criticato l’atteggiamento delle opposizioni. “Rispetto alle proteste invece mi lasci precisare che io c’ero giovedì non mi pareva che fossero così prevalenti. Ho visto molti cittadini apprezzare la nostra presenza in Calabria. E’ surreale invece la narrazione delle opposizioni che pare abbiano più interesse a combattere il governo che i trafficanti. Tra loro in molti sembrano sostenere che il governo abbia agito colposamente, o peggio, dolosamente per favorire la disgrazia, e questo è davvero inaccettabile”, ha continuato Ciriani.
Il consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento che “ ora andrà al Senato, e lì vedremo se è o meno necessario migliorarlo. In giro vedo troppe ricostruzioni su presunte crepe, se qualcuno ha idee e proposte migliori o più efficaci per stroncare il traffico di esseri umani noi siamo pronti ad ascoltarlo – aggiunge -. Per ora però non è arrivato nulla, si limitano a sollecitare proteste di gente che non è neanche di Cutro”. Sul decreto si registrano perplessità del Colle nella parte che riguarda la protezione speciale. “La protezione speciale umanitaria è un tema molto delicato su cui è in corso una valutazione e un approfondimento da parte del governo”. Si va verso una modifica della legge Bossi-Fini? “Parliamo di una norma vecchia di almeno vent’anni, che è stata modificata mille volte – risponde Ciriani -. Nel frattempo le cose sono cambiate e quindi c’è bisogno di fare chiarezza normativa per adattarlo ai giorni nostri. Diciamo che servono degli aggiustamenti tecnici per renderlo contemporaneo, ma non è in discussione la nostra politica sul tema né la nostra preferenza per un’immigrazione controllata”.