Emergono tante storie dalla tragedia di Cutro, tra queste anche il tentativo di fermare dagli stessi migranti i “mercanti di morte”
Tante storie, tutte brutte e piene di dolore. I superstiti hanno cominciato a raccontare la tragedia ai cronisti e alle persone che sono lì a Cutro a dare una mano da giorni. I primi a raccogliere le loro testimonianze sono stati gli agenti delle forze dell’ordine, col tentativo di capire cosa fosse successo, ma anche per provare a dare un identikit e provare a prendere gli scafisti. E cominciare ad attuare nel vero senso della parola il nuovo decreto sui migranti approvato durante il Consiglio dei Ministri a Cutro e che dà ampio margine per dare la caccia a chi imbarca e prende soldi a queste povere persone, sfruttando il loro dolore, ma anche andando incontro alla morte.
Le testimonianze sono davvero tante e tutte struggenti, anche se tra loro c’è chi racconta di aver tentato di bloccare gli scafisti. “Quando gli scafisti hanno sentito che chiedevamo aiuto hanno cercato di fuggire, io ho provato a bloccarli e in particolare ho cercato di fermare un turco, ma questi mi ha strattonato e si è tuffato in acqua. o provato la stessa cosa con l’altro turco ma lui è riuscito a spingermi tuffandosi in acqua anche lui”, una delle testimonianze di un migrante raccolta dai verbali e diffusa dall’Adnkronos.
“Erano due turchi e un siriano i nostri scafisti che sono scappati”
Racconti che fanno venire i brividi, ma anche tanta rabbia perché sono sempre tragedie che si possono evitare se prese per tempo. “I due turchi sono fuggiti a nuoto. Ho provato a bloccare anche il cittadino siriano ma mi è sfuggito“, un altro dei racconti fatto da un superstite della tragedia di Cutro che mentre parlava tra le lacrime era ancora emotivamente provato. Il testimone e sopravvissuto è un cittadino afghano che è riuscito a scampare alla morte e alla tremenda strage di migranti avvenuta davanti alle coste di Steccato di Cutro (Crotone).
Questo testimone è stato sentito nei giorni scorsi dagli investigatori che hanno messo a verbale le sue dichiarazioni, ha raccontato quanto accaduto quella notte tra il 25 e il 26 febbraio. Quel giorno dove sono morte 75 persone tra cui tanti, troppi bimbi. E lui racconta cosa è successo sempre riguardo a uno dei tre scafisti: “Sono riuscito a bloccare un terzo turco ma solo per pochi istanti, perché ho dovuto mettermi in salvo. Poi l’ho rivisto sulla spiaggia nascosti in mezzo agli altri migranti fino a quando tutti i migranti li hanno additato come responsabile della tragedia. Poco dopo sono arrivate le forze di Polizia che lo hanno fermato“.