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Migranti, l’ennesimo naufragio. Sergio Scandura (Radio Radicale) a Notizie.com: “La costa italiana era la più vicina”

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Luigia Luciani

Continuano le ricerche dei dispersi dopo il naufragio di un gommone che si è capovolto in acque Sar libiche. Alarm Phone accusa l’Italia di aver “ritardato consapevolmente i soccorsi, li hanno lasciati morire”, mentre la Guardia Costiera replica che “l’intervento è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana”. Si riaccende la polemica politica. Notizie.com ha chiesto al giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura, esperto di fenomeni migratori, di ricostruire la vicenda

Altra tragedia in mare, nelle acque al largo della Libia. Naufragato un barcone con  47 migranti,  che si trovava alla deriva e per il quale era stato lanciato  un allarme da parte della Ong Alarm Phone. 

Ennesimo naufragio di migranti, Sergio Scandura a Notizie.com. Foto Ansa

Secondo quanto riferito dalla Guardia Costiera italiana il bilancio sarebbe di 30 persone disperse e 17 soccorse. Tutto è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando  Alarm Phone ha segnalato al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello maltese e a quello libico una barca con a bordo 47 migranti,

L’imbarcazione sarebbe  stata avvistata dall’aereo della Ong Seabird 2 il quale procedeva ad inviare una chiamata di soccorso e contattava il mercantile Basilis L. che confermava di dirigere verso il barchino – ha precisato  la Guardia Costiera . Tutte le informazioni venivano fornite anche alle Autorità libiche e maltesi. Il mercantile Basilis L comunicava di avere il barchino a vista, fermo alla deriva, e di avere difficoltà a soccorrerli a causa delle avverse condizioni meteo in zona”. 

Le autorità libiche, competenti per le attività di ricerca e soccorso in quell’area, a causa della mancanza di disponibilità di assetti navali, chiedevano il supporto, così come previsto dalle Convenzioni Internazionali sul soccorso in mare, del Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma che, su richiesta delle autorità libiche, inviava nell’immediatezza, un messaggio satellitare di emergenza a tutte le navi in transito. La Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, oltre al mercantile Basilis L che rimaneva vicino al barchino, inviava 3 mercantili presenti in zona verso il natante in difficoltà -ha spiegato ulteriormente  la Guardia Costiera. Il  barchino durante il trasbordo dei migranti si capovolgeva: 17 persone venivano soccorse e recuperate dalla nave mentre risultavano dispersi circa 30 migranti”. 

Migranti, dopo l’ennesimo naufragio Sergio Scandura a Notizie.com

Ennesima tragedia migranti, Sergio Scandura, Radio Radicale a Notizie.com. Fonte Ansa

Secondo Alarm Phone  erano stati “persi i contatti” con l’imbarcazione in una situazione di “condizioni meteo avverse” e di “situazione di pericolo”. Sotto accusa finita anche l’Italia, con le conseguenti polemiche politiche, mai sopite, e che dalla strage di Cutro hanno colpito nuovamente la maggiornaza di Governo. Notizie.com, ha voluto provare a ricostruire i fatti attraverso la voce del giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura, che sui suoi social aveva anche pubblicato  una mappa, verificata con OSINT (Open Source Intelligence), con la visualizzazione delle navi che erano presenti intorno al barcone al momento del naufragio: il tanker Basilis L, il mercantile Atlantic North e il mercantile Kinling.

Sergio Scandura, ennesima tragedia. Cosa credi sia accaduto? 

“Purtroppo, lo sappiamo, questi naufragi in acque internazionali sono frequenti, ma che ci sia stato un tentennamento nei soccorsi da parte del nostro Paese sarebbe evidente. Perchè lo ricordo l’allerta è partita alle 2.28 della notte di sabato scorso. L’Italia è un paese del G7, conosce ovviamente la posizione della Libia, della Grecia di Malta rispetto al fatto di non muovere imbarcazioni in aiuto. Perchè dunque sono state fatte trascorrere 30 ore per far convergere i cargo, sapendo che c’erano in quel tratto di mare onde alte tre metri,  e che sì le condizioni erano pericolose ma non proibitive? La mia sensazione è che non si intervenga in maniera tempestiva, perchè non deve passare il messaggio che l’Italia sia uguale alle Ong…”

Ho letto sul tuo account twitter che hai “bacchettato” quanti in queste ore hanno scritto o parlato che l’imbarcazione fosse in acque libiche…

La costa italiana era la più vicina rispetto all’imbarcazione, distante 270 miglia da Porto Palo. Quindi oggettivamente si è perso troppo tempo. Per rispondere alla domanda: non erano acque libiche. Entro 12 miglia dalla costa parliamo di acque nazionali, fuori dalle 12 miglia sono considerate internazionali, sono zone sar regolate da convenzioni internazionali. Esiste dunque l’obbligo di intervento. Siamo tenuti come Paese alla cooperazione tra Stati. La politica invece usa a pretesto le zone sar, come fossero giurisdizioni.”

Sergio Scandura a Notizie.com: “Tentennamento italiano nei soccorsi, come per Cutro”

Quindi per lei cosa sarebbe accaduto?

Stessa situazione della tragedia di Cutro: la nostra Guardia Costiera “è commissariata”. Non può muovere un remo se non arriva un ok dal Governo. Ecco aggiungo, 3 metri di onde e barca stracarica di migranti. In automatico è un caso sar, lo è di default. E visto che questo tipo di tragedia sono sempre più frequenti, perchè più frequenti sono gli arrivi da Turchia e Cirenaica, l’Italia all’Europa dovrebbe chiedere un aiuto nel salvataggio di queste persone, poi si può parlare di ripartizioni…Quasi tutti questi migranti vede, circa l’80% avrebbe in tasca già l’asilo politico un volta sbarcati in Italia, ma in realtà ciò che vorrebbero è semplicemente il foglio di via per arrivare nel nord dell’Europa. La narrazione che fa di questo tema la nostra politica è una balla. Draghi aveva ragione: è un fenomeno ineluttabile. Bloccare le partenze è impossibile, non sono riusciti a governare il fenomeno nemmeno nel Canale della Manica, dove lo scorso anno sono arrivate 45756 persone…con soli 76 km di costa da controllare. Come pensiamo di riuscirci noi? Andiamo a prendere gli scafisti nel blocco terracqueo, come ha detto la presidente Meloni mi sembra utopia”. 

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Luigia Luciani