Presentata a una folta platea di investitori la strategia di crescita di GranTerre Spa, con l’ambizione di posizionarsi come polo internazionale delle eccellenze gastronomiche italiane nei salumi e nei formaggi
I salumi tradizionali, come il Prosciutto di Parma e San Daniele, Salame Cacciatore, Speck Alto Adige, Mortadella Bologna con i formaggi duri DOP come il Parmigiano Reggiano e Grana Padano in primis, Asiago, Piave e altri, tutti riuniti sotto un unico marchio per una strategia di valorizzazione del prodotto tipico italiano. Per nuovi investimenti, nuove strategie commerciali volte a rilanciare sempre di più le vere eccellenze gastronomiche italiane.
Partendo da una base consolidata di un fatturato di 1,5 miliardi di euro, 407 milioni dei quali realizzati all’estero, GranTerre punta a crescere fino a ricavi per 2 miliardi. Questo l’ambizioso progetto della società emiliana presentato la scorsa settimana a Modena davanti a una platea di possibili investitori e a tutti gli interessati al nuovo business.
Un unico grande marchio
In un momento davvero non semplice per tutti i settori dell’economia italiana, in un momento in cui anche dalla stessa Commissione Europea vengono messe in discussioni qualità riconosciute nel tempo, il caso delle etichette sulle bottiglie di vino è ancora all’ordine del giorno a Bruxelles, i sapori più tradizionali della nostra tavola vengono riuniti sotto un unico marchio volto a valorizzare il più possibile il prodotto tipico delle nostre terre. E’ il caso di GranTerre Spa, leader nella produzione e commercializzazione di salumi tradizionali, che ha debuttato in grande stile la scorsa settimana in una convention presso Villa Cavazza a Modena.
Il Gruppo riunisce due realtà storiche dell’agroalimentare italiano, come i Caseifici GranTerre (già Parmareggio) e Salumifici GranTerre (già Grandi Salumifici Italiani): “due realtà, come sottolineato dal Presidente di GranTerre Spa Milo Pacchioni, “che affondano le proprie radici a Modena nella metà del Novecento e che attraverso importanti percorsi di crescita interna ed esterna hanno raggiunto i vertici dei rispettivi mercati di riferimento. Tutto questo restando sempre saldamente ancorate ai loro territori e alle comunità di appartenenza, a garanzia di quella intergenerazionalità che contraddistingue l’impresa cooperativa.”
Valorizzare ancora di più le eccellenze italiane
L’obiettivo fissato è quello di diventare punto di riferimento delle eccellenze gastronomiche italiane per quanto riguarda i salumi e i formaggi duri DOP. Al gruppo appartengono 18 sedi produttive in 5 regioni, una base logistica fra le più tecnologiche in Italia, oltre 2200 dipendenti e collaboratori, 9 marchi Dop e 6 Igp commercializzati, 4 filiali commerciali estere, e 2000 soci, che sviluppano una capacità di 176mila tonnellate di prodotto vendute e un fatturato che sfiora l’1,5 miliardi di euro, 407 milioni dei quali di fatturato estero. La strada per raggiungere questo obiettivo l’ha illustrata l’amministratore delegato Giuliano Carletti che sarà quella di “Investire nella marca, nell’innovazione, nell’efficienza dei processi e nelle competenze, che saranno i principali strumenti strategici del nuovo piano industriale, che poggia su un programma di investimenti di 140 milioni di euro, che consentiranno di potenziare ed efficientare gli stabilimenti, e sulla transizione digitale”.
