Convocato un vertice d’urgenza a Palazzo Chigi per il ritrovamento della bomba russa: il Governo cerca di capire cosa fare.
Si tratta di un vero e proprio allarme che nelle scorse ore, cosi come riporta il Giornale.it, ha lanciato in Ministro della Difesa, parole le sue che hanno richiesto la convocazione immediata e ufficiale di un vertice d’urgenza tra la Premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa e i vertici dei Servizi segreti, la direttrice del Dis Elisabetta Belloni e il direttore dell’Aise Giovanni Caravelli.
Ad essere presenti alla riunione, da remoto, anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che al momento si trovano impegnati in due diverse missioni all’estero. L’argomento riguarda appunto la bomba russa ritrovata dalla Guardia Costiera che mette in campo l’ipotesi di un attivare un coordinamento maggiore sulla sorveglianza marittima per potere cosi individuare al meglio anche i barconi che trasportano migranti
L’idea principale come si legge dal Giornale.it è quella detta da Massimiliano Romeo, ovvero il pensiero che la Russia sia a lavoro per creare una vera e propria bomba migratoria che possa in qualche modo mettere in difficoltà l’Unione Europea stessa. Un pensiero che pare trovare in accordo, anche se non del tutto, pure il Partito Democratico: “Quando lo dicemmo noi la scorsa estate, venimmo riempiti di contumelie dalla destra” ricorda il senatore Enrico Borghi, componente del Copasir.
Quindi l’Italia, anche a seguito del vertice straordinario che il Governo ha fatto nelle scorse ore, sta lavorando per la realizzazione di un piano di contenimento con delle nuove misure e in particolare due provvedimenti: il primo riguarda la strategia di gestione dei confini europei per i prossimi cinque anni, mentre il secondo il mutuo riconoscimento delle decisioni di ciascun Paese sui rimpatri dei migranti sbarcati illegalmente.
Queste decisioni, qualora venissero confermate, potrebbero aiutare, cosi come si legge sul Giornale: “A superare una delle principali strozzature che hanno reso facile per i richiedenti asilo presentare domande in più di uno Stato, ingolfando il sistema”.