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Spettacolo

Oscar, l’incredibile storia di Brendan Fraser: dalla depressione alla prestigiosa statuetta

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Mauro Simoncelli

Brendan Fraser ha vinto l’Oscar come Migliore attore protagonista con il film  “The Whale”. La sua carriera sembrava negli anni 90 avviata al grande successo, ma poi problemi di salute e una forte depressione l’avevano fatto allontanare dal grande schermo

Un attore molto conosciuto dai tempi di La Mummia e George re della giungla, Brendan Fraser sembrava avere la strada spianata verso la gloria hollywoodiana, ma dopo questo enorme successo alla fine degli anni Novanta è di fatto sparito dalla scena, lavorando per molti anni solo in produzioni e ruoli minori. Prima i problemi di salute, con diverse operazioni al ginocchio, lesioni alla schiena a causa delle sue acrobazie in scena e una ricostruzione delle corde vocali, poi una brutta storia di presunte molestie sessuali, lo avevano condotto sull’orlo della depressione. 

Brenda Fraser premiato Oscar come migliore attore – Notizie.com – Ansa foto

La 95esima edizione della cerimonia dei premi Oscar che si è tenuta al Dolby Theatre di Los Angeles ha visto il trionfo del film “Everything Everywhere All at Once” con sette statuette, seguito da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, con quattro. Michelle Yeoh a 60 anni è diventata la prima attrice asiatica a vincere l’Oscar come miglior protagonista, mentre il premio per il miglior attore protagonista è andato a Brendan Fraser per “The Whale”.

Una storia particolare

A volte la vita fa giri immensi per tornare poi dove tutto era partito. Potrebbe essere spiegata così la storia di Brendan Fraser, trionfatore agli Oscar 2023 per la sua interpretazione in “The Whale” di Darren Aronofsky che nella solita location di Los Angeles ha visto la cerimonia di consegna delle celebri statuette. Brendan Fraser, fino a questa notte, sembrava la classica star mancata. Aveva tutte le carte in regola per diventare un vero divo di Hollywood, degno erede dei grandi attori anni 90, quando aveva interpretato ruoli di grande successo e la sua carriera sembrava avviata nell’empireo delle vere star di Hollywood. In quel periodo Fraser era un po’ ovunque. Aveva cominciato a 23 anni con Dogfight – Una storia d’amore Il mio amico scongelato, e nei successivi dieci anni recitò in 25 film.

Tra questi c’era La Mummia, in cui interpretava il protagonista Rick O’Connell e che fu un enorme successo commerciale. Lavorò soprattutto in film d’azione dove veniva valorizzata la sua prestanza fisica, ma fece anche qualche film più drammatico, per esempio Scuola d’onore, con Matt Damon e Ben Affleck. Poi accade l’impensabile: prima delle disavventure fisiche con diversi problemi di salute, poi il famoso “palpeggiamento” subito a un pranzo a Hollywood nel 2003 da Philip Berk, allora presidente dell’Hollywood Foreign Press Association, l’agenzia che gestiva i Golden Globes. Da lì la depressione che interruppe la sua carriera e mise in crisi anche il matrimonio.

Gli attori vincitori degli Oscar individuali – Notizie.com Ansa foto

La rinascita a nuova vita

“Se anche voi, come Charlie, che interpreto in questo film, state lottando in qualche modo con l’obesità o vi sentite in un mare oscuro, voglio che sappiate che potete avere la forza di alzarvi e andare verso la luce. Vi accadranno cose belle”, questo è un estratto del discorso di Brendan Fraser al momento di ricevere il suo primo Oscar per The Whale, parole molto toccanti che spiegano il lungo percorso di rinascita che ha dovuto affrontare l’attore americano per tornare a “nuova vita”. Solo nel 2018, a seguito dell’esplosione del movimento MeToo, Fraser ha trovato la forza per raccontare l’episodio con Berk, spiegando che proprio a causa di quanto accaduto si era allontanato dalla vita pubblica e aveva declinato varie offerte di lavoro. Da quel momento, infatti, l’attore era entrato in una profonda depressione peggiorata da una drastica dieta che gli fece perdere la memoria. Cominciò ad apparire in ruoli televisivi anziché cinematografici e faticò persino a pagare gli alimenti alla moglie e ai figli dopo il conseguente divorzio.

L’attore è riuscito a fare pace con il suo passato e la sua professione proprio grazie al film di Aronoksky, dove appare un uomo di mezza età che, immerso nella tristezza di una perdita amorosa e nel senso di colpa per aver abbandonato la sua famiglia anni prima, si lascia sopraffare da una malattia che lo porta a mangiare disordinatamente qualsiasi cosa portando il suo corpo al limite. “Ho iniziato a fare questo mestiere più di 30 anni fa”, ha detto Fraser al momento della consegna della statuetta,  ” le cose non sono sempre state facili, ma avevo qualcosa che all’epoca non ho apprezzato finché non l’ho più avuto. Voglio ringraziarvi per questo riconoscimento, perché non avrei potuto ottenerlo senza il resto del team”

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Mauro Simoncelli