L’Italia pare essere proprio a corto di carri armati, un problema di non facile risoluzione: come sopperire al problema.
Con il conflitto in Ucraina, anche tutti gli Stati Europei hanno riversato la loro attenzione sulla necessità di essere sempre equipaggiati dal punto di vista militare e per i veicoli di combattimento, in modo da potere sempre rispondere in modo adeguato ad eventuali attacchi.
Prima che la guerra cominciasse, forse questo argomento era stato preso poco in considerazione, eppure adesso è necessario correre ai ripari in particolare per l’Italia, in cui secondo quanto si legge su Money.it cresce sempre di più la preoccupazione di mancanza di carri armati Ariete e dei veicoli da combattimento Dardo.
Ad avere parlato del problema nei giorni scorsi, davanti alla commissione parlamentare per la difesa, è stato proprio il Segretario generale della Difesa, generale Luciano Portolano che ha ammesso: “Si sta studiando soluzioni per colmare le lacune, considerato che nel nostro paese non viene aggiornata la flotta dei veicoli da combattimento dagli anni 80. Vediamo qual è la soluzione al vaglio”.
Pare essere questa la mossa della Difesa italiana per sopperire alla mancanza di carri armati, secondo quanto si legge sempre su Money.it pare che l’obbiettivo sia quello di avere il prima possibile 250 carri armati, 125 potrebbero essere mezzi Ariete aggiornati mentre i restanti 125 potrebbero essere noleggiati dai paesi alleati.
Quindi la soluzione è quella di noleggiarli, concentrandosi in particolare su i carri armati Leopard che arrivano da altri paesi anziché acquistarli: “La produzione di carri armati di nuova generazione potrebbe avvenire anche con l’aiuto dell’industria italiana. Portolano in commissione ha citato il Main Ground Combat System lanciato nel 2012 da Francia e Germania e destinato a essere sviluppato dall’azienda tedesca Rheinmetall e da Knds, una joint venture tra la tedesca Kmw e la francese Nexter. Si tratta di un piano che prevede un carro armato principale comune a tutte le nazioni europee. L’Italia si è già detta favorevole a svilupparlo nel nostro paese mettendo a disposizione le aziende tecnologiche più all’avanguardia”.
Insomma potrebbe davvero essere la soluzione migliore almeno per il momento e inoltre è anche giusto sottolineare come il marchio della Rheinmetall si è subito dichiarato disponibile a produrre i nuovi veicoli da combattimento in Italia qualora, la Nazione avesse intenzione di comprare i veicoli Lynx per sostituire gli attuali Dardo.